12 novembre 2009 LAURA MUNCACIU E ALESSANDRO PETROLATI

Gorge Enescu. Permanenza della musica Romena



Il Salone d’Onore del Castello della Porta ha accolto nuovamente la prima lezione itinerante dell’UNILIT di Cagli, ospite dell’ Amministrazione Comunale e della Pro Loco di Frontone. Ed anche questa volta per ascoltare il soprano Laura Muncaciu, accompagnata dal marito, il pianista Alessandro Petrolati. Per parlare di Gorge Enescu e della musica romena. Ma soprattutto per parlare della Romania, che Laura Muncaciu ama al pari di quanto, ormai, ama l’Italia. Lì sono le sue radici, e coglie questa occasione per ringraziare i suoi maestri connazionali dai quali ha avuto modo di apprendere qualcosa. Qualcosa che oggi rappresenta il fondamento della sua cultura. Questa occasione offertale dall’UNILIT di Cagli di ripensare alla sua terra ha risvegliato in lei il forte legame con le sue tradizioni.
Da quando ha iniziato a pensare a questo appuntamento ha scoperto un nuovo sentimento: la fierezza dell’appartenenza alla sua terra di origine. Questo è un fatto straordinario.
Poi la cantante ha parlato di Gorge Enescu e della musica romena, fortemente permeata di tradizione e di folklore. E dell’origine dacia della tradizione romena, che si coglie anche nella musica e nel lessico della doina, il canto tradizionale romeno.



Nel corso della esposizione, oltre a motivi popolari e folkloristici della tradizione romena, sono stati ascoltati brani di Enescu, accompagnati dalla visione di immagini molto suggestive del territorio romeno, una “ballata per violino” di Ciprian Porumbescu, il famoso compositore patriottico rivoluzionario romeno del primo novecento. Si sono potute ascoltare alcune doine, canzoni popolari, interpretata dalla cantante Maria Tanase. Ed ancora una rapsodia romena eseguita da musicisti contemporanei , registrata in occasione del Festival Enescu che si tiene a Bucarest. Poi una rapsodia eseguita da un’orchestra diretta da Sergiu Celibidache, del quale il maestro Petrolati ha ricordato la figura straordinaria ed eccentrica.



E non è mancata la esibizione della protagonista, la bellissima Laura Muncaciu che, vestita con un abito tradizionale romeno, con il capo adorno di una corona floreale, ha eseguito prima una doina, poi un brano dalla ballata per violino di Enescu, un brano di Dinu Lipatti e 5 brani di Enescu tratti da “Sept chansons de Clement Marau”. Infine, per concludere allegramente, un brano dal titolo “Je te veux” di Erik Satie.




Un personaggio eccezionale questa Muncaciu, lo abbiamo già detto, che oltre alla bravura ed alla bellezza possiede anche la sensibilità, la cultura e l’amore per ciò che fa.



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