Dom Salvatore FRIGERIO

Monaco camaldolese presso il Monastero di Fonte Avellana presso Serra Sant'Abbondio (PU), teologo, biblista, studioso della comunicazione, architetto, pittore e scultore, è stato ispiratore della Carta di Fonte Avellana e del progetto Codice Forestale Camaldolese.
Dom Salvatore Frigerio ha iniziato il suo cammino monastico nell'Eremo di Camaldoli (AR) nel 1964 e ha subito il fascino della foresta che lo ha accolto con i monaci.
Nel 1993 dom Frigerio si pose il problema della sopravvivenza del monastero ultramillenario di Fonte Avellana, in condizioni precarie sia comunitarie che strutturali. Accettò di occuparsene con alcuni amici marchigiani e nacque l'idea di un documento che denunciasse la condizione dell'Appennino, considerato "zona depressa" e che lo promuovesse "da problema a opportunità". Il 18 maggio 1996 venne così presentata la Carta di Fonte Avellana, documento strategico per lo sviluppo dei territori montani.
Successivamente dom Frigerio sviluppò il progetto Codice Forestale Camaldolese che si proponeva il recupero, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico-culturale della Congregazione Benedettina Camaldolese  nella gestione secolare (dal 1027 al 1868) del territorio montano e delle sue risorse naturali. I risultati della ricerca archivistica e i relativi studi pubblicati hanno suscitato l'interesse dell'UNESCO, per cui è stato iniziato il percorso richiesto per il suo riconoscimento del Codice Forestale Camaldolese quale bene universale immateriale dell'UNESCO.

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