31 marzo 2014 Cagli e il cashmere

da www.urbinoeilmontefeltro.eu

“Un lungo filo lega gli Altopiani della Mongolia cinese e le Ande peruviane. Un filo che attraversa la storia. Un filo che unisce due terre lontane, e che a queste terre è legato in modo indissolubile. Un filo fatto dalle due fibre più preziose al mondo. Due materiali la cui origine si perde nel mito, e il cui fascino è più forte del tempo. Perché parlando un linguaggio terreno ci raccontano l’ignoto”.
Quel filo attraversa la storia di Cariaggi Fine Yarns Collection, l’azienda di Cagli che nel 2008 ha festeggiato i suoi cinquant’anni, tra le più importanti a livello internazionale nella produzione di filati pregiati per la maglieria, tessitura e accessori di alta gamma.
La storia dell’azienda risale al 1958 quando Aurelio Cariaggi fonda la filatura che, a partire dagli anni ‘70, grazie allo spirito imprenditoriale e alla naturale propensione all’innovazione del figlio Piergiorgio, oggi Amministratore Delegato, inizia un percorso di continua e costante crescita. L’azienda è nota per avere intrapreso la strada del filato biologico, volta a riscoprire anche nel primo anello della produzione moda, il filato, il naturale, l’ecologico, il sano. Una linea che porta il nome di Systema Natvrae, esempio dell’ importante impegno “green” dell’azienda.
Systema Natvrae – ci spiega Cristiana Cariaggi, consigliere d’amministrazione – è cashmere tinto per infusione di erbe bacche e radici. Grazie alla totale assenza di sostanze chimiche per la tintura offre, a partire dalle fibre pregiate provenienti dall’Alashian (Mongolia cinese), un filato assolutamente naturale. Gli elementi vegetali vengono utilizzati singolarmente o combinati secondo varie ricette per ottenere una cartella colore che copra un’ampia gamma di tonalità. L’avanzata tecnologia applicata all’estrazione del colore consente di ottenere dei risultati di altissima qualità in termini di affidabilità e durata”.
Nella linea Systema Natvrae, assume particolare rilievo il guado, tintura vegetale dall’antica e rinomata tradizione. Il pigmento, estratto dalla crocifera erbacea biennale (conosciuta, appunto, come guado) coltivata nelle campagne della provincia di Pesaro-Urbino e lavorato per Cariaggi da un artigiano locale, ha rappresentato fin dal XIV secolo il solo colorante in grado di dare una tonalità azzurra di elevata qualità, sia in termini cromatici, sia in termini di resistenza alla luce e all’usura, una preziosa ricchezza per il territorio del Montefeltro tanto da essere definito “oro blu”.
Materiali esclusivi, massima attenzione al servizio, alto contenuto di ricerca, innovazione tecnologica degli impianti, ufficio stile all’avanguardia sono gli elementi che accompagnano la crescita e lo sviluppo di Cariaggi Fine Yarns Collection.
Presenti in 28 Paesi esteri, con particolare rilevanza in USA e Giappone, l’azienda conta un fatturato di 101,2 milioni di euro nel 2012 (Italia 62,17% – estero 37,83%) con una previsione di crescita nel 2013 pari a circa 103 milioni. L’azienda ha 260 dipendenti, la cui età media è di 44 anni e prevalentemente del territorio marchigiano. L’azienda assicura ai figli dei dipendenti un servizio di asilo nei locali dello Yabadabbaduu di Acqualagna ed ha finanziato il progetto che prevede Laboratori di inglese con insegnanti di madrelingua nelle scuole del territorio (Cagli, Cantiano, Pergola). L’azienda punta su innovazione e ricerca: destina infatti il 3% del fatturato in Ricerca e Sviluppo e il 2% in comunicazione e continua a fare investimenti in ogni area aziendale, dal personale alla produzione introducendo costantemente in azienda giovani leve e formandole ad una professione legata alla precisione dell’artigianalità, ma allo stesso tempo all’avanguardia grazie alle tecnologie inserite.
I filati evoluti nascono in reparti ad alta tecnologia, dove Cariaggi Fine Yarns Collection accoglie e forma mani esperte e menti attente che, con rigore made in Italy, seguono la filatura, cardata e pettinata, delle fibre pregiate. Mani abili e approccio high tech anche per i controlli qualità. Il dipartimento controllo qualità testa il prodotto in tutte le fasi di lavorazione, dal reparto alla confezione. Analisi della resistenza, pilling test, test di solidità dei colori, archivio e verifica fotometrica dei colori, lavaggio interno per prove di finissaggio dei filati: dati scientifici per attestare un prodotto impeccabile.

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