10 novembre 2008 GIOVANNI MARTINES AUGUSTI

Da Chaplin a De Sica: il grande cinema si racconta.
Il cinema riesce a farci vagare con la mente molto più di quanto non riescano la radio, la televisione e i giornali.
Charles Chaplin, nato e vissuto a Londra da famiglia ungherese, ha modificato radicalmente il mondo della meraviglia che è il cinema. Lo vediamo nel film del 1957 “Un re a New York” che è un film denuncia del mondo americano dove Chaplin anticipa la moda, i tempi, la società di oggi, così come ha fatto
anche in altri film come “Tempi moderni” ecc.

In “Un re a New York” Chaplin interpreta la figura di un re di uno stato immaginario costretto, a seguito di una rivoluzione marxista, a rifugiarsi a New York con il suo patrimonio e con certi piani atomici. Ma il suo segretario lo deruba di tutto il tesoro della corona, per cui il re si ritrova senza un soldo in un lussuoso albergo di New York.
Negli Stati Uniti, la patria della democrazia e della libertà, però si trova ben presto a scontrarsi con la realtà invadente della pubblicità, per finire nella rete della Commissione per le attività antiamericane. Alla fine il re capisce che l'America non è poi così attraente.
Il re incontra una signorina giornalista pubblicitaria, interpretata da Dawn Addams, che organizza una situazione per quei tempi alquanto innovativa: una specie di “grande fratello”, dove il re si ritrova inconsapevolmente ad esibirsi in diretta in uno spot pubblicitario. Poi, per necessità, il re ridotto in miseria si presterà a continuare a fare pubblicità e persino a modificare il proprio aspetto, ricorrendo alla chirurgia plastica, per apparire più giovane, al fine di ottenere risultati più apprezzabili.
Nel film si scoprono innovazioni impensabili per cinquant’anni fa. Un esempio, il televisore al plasma con tanto di tergicristallo che appare nell’arredamento di un lussuoso bagno dell’albergo.
Dopo essere stato "esiliato" dagli Stati Uniti proprio a causa del maccartismo (e di una sua presunta militanza comunista), Chaplin si prende una bella rivincita sulla società americana con l'umorismo caustico della satira.

Giovanni Martines Augusti


Il prof. Giovanni Martines Augusti, giornalista, imprenditore culturale attraverso il Centro Studi Antonelli di cui è fondatore e presidente, destinatario di importanti riconoscimenti come il premio Imprenditori Italiani nel mondo “ Protagonista della Vita - 2006” ed il premio Città Cartoceto “ Nazionale di cultura Camillo Marcolini – 2006” , insignito dall’Istituto Biografico Americano “the Man of the Year – 2005” per la Cultura, già docente di storia della comunicazione dal 2002 presso l’Università La Sapienza di Roma, note le sue dimissioni a seguito della mancata presenza all’inaugurazione dell’ anno accademico del Santo Padre.
E’ ideatore, organizzatore e conduttore del “Grand Tour”, primo corso in Italia di educazione all’arte che si svolge a Brugnetto di Ripe nella sede del Centro Studi Antonelli.
Dopo la laurea in Giurisprudenza all’ateneo bolognese, Martines Augusti ottiene la specializzazione in Giornalismo all’Università della Luiss di Roma.
Ha iniziato a lavorare come giornalista presso la redazione dei quotidiani “La Nuova Venezia”, “Il Resto del Carlino” di Bologna, “Il Mattino di Padova” e “Il Resto del Carlino” (redazione di Macerata). Ha collaborato inoltre con le riviste della Camera di Commercio di Bologna: il quindicinale “Bologna Economica” e il trimestrale “La Mercanzia”.
Segue una parentesi calcistica nelle giovanili del Bologna, insieme con Mancini, e a ventidue anni inizia la carriera di giornalista televisivo. Parte dalle emittenti televisive private Telesanterno e Telecentro del gruppo Odeon, quale autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi, tra i quali “Dalla parte dei Tifosi”, “Interviste esclusive” e “Controcampo”, per arrivare nel 1998 alla Rai alla “corte” di Sergio Zavoli con cui firma le ultime tre grandi inchieste del padre del giornalismo televisivo italiano. “ Viaggio nel calcio”, “Viaggio nella scuola”, “Diario di un cronista”.
Nel 2004 è opinionista nei programmi di Rai 1 e Rai 2 Notte.
A lui si devono, inoltre, i seguenti programmi e format culturali: dal 1995 al 1998 “Campioni nella Vita”, una serie di incontri e interviste con le maggiori personalità della società in vari teatri italiani. Nel 1997 – 98 “Attenti a quei due” programma radiofonico di tipo satirico e ironico a carattere sportivo, sociale e culturale con Antonio Cabrini. Nel 2000 “Il Grand Tour” e nel 2005 “Vivere il 900: un viaggio lungo un secolo” per la provincia di Ancona e per la regione Veneto.
Nel 1997 è professore a contratto di “Legislazione e direttive comunitarie sugli alimenti” presso la Facoltà di Medicina dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara. Nel 2000/2001 è docente di “Storia della Comunicazione” presso l’Università della Terza Età dei comuni di Pergola, Ostra Vetere e Senigallia
Dal 2002 al 2007 è stato professore a contratto e cultore della materia presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma per la cattedra di Teoria e Tecnica del linguaggio giornalistico, dimessosi, come già detto, a seguito della mancata presenza all’inaugurazione dell’ anno accademico del Santo Padre.
Giovanni Martines Augusti dagli anni novanta ha ripristinato l’antico insediamento del Palazzo Antonelli Castracani Augusti (il Palazzo delle 100 finestre), sulle colline di Senigallia, come cenacolo destinato all’arte, alla letteratura e alla cultura tramite il Centro Studi Antonelli che opera secondo l’antica tradizione
Il centro studi ha per oggetto la formazione professionale universitaria e post universitaria anche mediante l’organizzazione di congressi, meeting, incontri, seminari, workshop per tutte le aree culturali e della ricerca e la pubblicazione di atti congressuali, dispense universitarie, monografie, libri di testo, volumi e video. Inoltre la produzione, diffusione e valorizzazione di iniziative culturali, formative, di ricerca e artistiche anche mediante l’ideazione e la realizzazione di programmi radiotelevisivi e cinematografici. Il restauro di opere d’arte nonché l’organizzazione di corsi d’arte.

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