MONTEFELTRO: Museo en plein air
Il Montefeltro è famoso per la varietà degli ambienti fisici, dovuti essenzialmente alla geodiversità, all’evoluzione geomorfologica e alle variazioni climatiche che si sono succedute nel più recente tempo geologico.
Questi scenari naturali di grande bellezza e fascino sono stati scelti come sfondo delle più grandi opere pittoriche del Rinascimento.
Il museo en plain air non solo rappresenta un nuovo orizzonte di conoscenza, ma un’insospettata risorsa culturale da condividere, trasmettere e promuovere con ricadute in ambito scientifico, sociale ed economico.
Il primo paesaggio celebre scoperto dalle due cacciatrici, risale all'ottobre del 2007. Si tratta dello sfondo alle spalle di Federico da Montefeltro nel Dittico di Piero della Francesca.
Per completare il Dittico, nel 2008 sono poi arrivati anche gli altri due paesaggi: quello che fa da sfondo a Battista Sforza e il paesaggio dei Trionfi.
L'esperienza acquisita con la scoperta dei tre paesaggi del Dittico ha offerto alle due cacciatrici la grande opportunità di continuare la caccia anche ad altre opere di altri autori.
La chiave di lettura, di interpretazione per altre esplorazioni e scoperte, ormai, è stata trovata.
Rosetta BorchiaDiplomata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Urbino nel 1980 intraprende la sua carriera di pittrice iperrealista del paesaggio urbinate. Nel 1989 inizia una ricerca nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino per il recupero di antiche rose dimenticate, alcune delle quali in pericolo di estinzione. Su questo tema organizza due convegni internazionali per fare il punto in Italia. Il progetto, ancora in itinere, ha visto il recupero di centinaia di rose messe a dimora in un grande giardino museo - Il giardino delle rose perdute - ubicato su una collina proprio di fronte a Urbino. Nel 2004 realizza, insieme al regista romano Marco Perrotta, un cortometraggio sulla sua storia di cacciatrice di rose, "Un nome per la rosa". Sempre insieme al Perrotta, l'anno successivo realizza un mediometraggio, "La notte del Concerto", la storia romanzata sulla chiusura del teatrino di Sant'Agata Feltria, uno dei più belli e piccoli teatri marchigiani. Nell' Ottobre 2007, mentre sta completando un video pubblicitario per una country house, scatta una foto molto panoramica sul paesaggio che le restituisce la collina che sta dietro Federico da Montefeltro nel dittico di Piero della Francesca. La scoperta ha un riscontro nazionale e viene accolta nelle pagine de La Repubblica.
Olivia NesciProfessore Associato di Geografia Fisica e Geomorfologia presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", insegna Geografia Fisica e Geomorfologia Applicata.L'attività scientifica, testimoniata da oltre cento pubblicazioni nazionali ed internazionali e numerose presentazioni a convegno, si è principalmente svolta nei campi della Geomorfologia, Cartografia tematica e Geologia del Quaternario. I principali argomenti di ricerca sono la ricostruzione morfoevolutiva climatica e tettonica dei paesaggi fluviali e costieri dell'Appennino umbro-marchigiano e dell'area periadriatica; l'evoluzione delle aree montane e pedemontane; i geositi e il patrimonio geomorfologico delle Marche come approccio didattico e scientifico alla Geodiversità. Conduce da anni opera di divulgazione e conservazione dei beni geologici e geomorfologici della Regione Marche. Ha collaborato alla stesura delle Guide Geologiche Regionali a cura della Società Geologica Italiana, ha prodotto carte escursionistiche e percorsi didattici. Ha collaborato in un progetto multimediale sulla Valle del Fiume Metauro e del Fiume Cesano e ha curato la parte introduttiva di un volume di divulgazione geografico-culturale sulla Provincia di Pesaro e Urbino. Ha collaborato con la Soprintendenza Archeologica delle Marche e con gli Istituti di Archeologia delle Università di Urbino e di Bologna su progetti di archeologia compatibile relativamente ad aree del Montefeltro, delle valli del Metauro e del Cesano.Sempre nell'ambito della conservazione del patrimonio naturale si è fatta promotrice di Borse di Studio e Dottorati di ricerca sull'analisi del paesaggio fisico della Regione Marche. Nell'ottica della formazione didattica e scientifica dei giovani ha collaborato all'allestimento di un portale meteorologico provinciale, GeoMeteo, nato dalla collaborazione della Provincia di Pesaro e Urbino con l'Università degli Studi "Carlo Bo". E' co-Autore di due libri: "Il paesaggio marchigiano, esercizi di lettura" e "Il paesaggio invisibile, la scoperta dei veri paesaggi di Piero della Francesca".
Il Montefeltro è famoso per la varietà degli ambienti fisici, dovuti essenzialmente alla geodiversità, all’evoluzione geomorfologica e alle variazioni climatiche che si sono succedute nel più recente tempo geologico.
Questi scenari naturali di grande bellezza e fascino sono stati scelti come sfondo delle più grandi opere pittoriche del Rinascimento.
Il museo en plain air non solo rappresenta un nuovo orizzonte di conoscenza, ma un’insospettata risorsa culturale da condividere, trasmettere e promuovere con ricadute in ambito scientifico, sociale ed economico.
Il primo paesaggio celebre scoperto dalle due cacciatrici, risale all'ottobre del 2007. Si tratta dello sfondo alle spalle di Federico da Montefeltro nel Dittico di Piero della Francesca.
Per completare il Dittico, nel 2008 sono poi arrivati anche gli altri due paesaggi: quello che fa da sfondo a Battista Sforza e il paesaggio dei Trionfi.
L'esperienza acquisita con la scoperta dei tre paesaggi del Dittico ha offerto alle due cacciatrici la grande opportunità di continuare la caccia anche ad altre opere di altri autori.
La chiave di lettura, di interpretazione per altre esplorazioni e scoperte, ormai, è stata trovata.
Rosetta BorchiaDiplomata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Urbino nel 1980 intraprende la sua carriera di pittrice iperrealista del paesaggio urbinate. Nel 1989 inizia una ricerca nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino per il recupero di antiche rose dimenticate, alcune delle quali in pericolo di estinzione. Su questo tema organizza due convegni internazionali per fare il punto in Italia. Il progetto, ancora in itinere, ha visto il recupero di centinaia di rose messe a dimora in un grande giardino museo - Il giardino delle rose perdute - ubicato su una collina proprio di fronte a Urbino. Nel 2004 realizza, insieme al regista romano Marco Perrotta, un cortometraggio sulla sua storia di cacciatrice di rose, "Un nome per la rosa". Sempre insieme al Perrotta, l'anno successivo realizza un mediometraggio, "La notte del Concerto", la storia romanzata sulla chiusura del teatrino di Sant'Agata Feltria, uno dei più belli e piccoli teatri marchigiani. Nell' Ottobre 2007, mentre sta completando un video pubblicitario per una country house, scatta una foto molto panoramica sul paesaggio che le restituisce la collina che sta dietro Federico da Montefeltro nel dittico di Piero della Francesca. La scoperta ha un riscontro nazionale e viene accolta nelle pagine de La Repubblica.
Olivia NesciProfessore Associato di Geografia Fisica e Geomorfologia presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", insegna Geografia Fisica e Geomorfologia Applicata.L'attività scientifica, testimoniata da oltre cento pubblicazioni nazionali ed internazionali e numerose presentazioni a convegno, si è principalmente svolta nei campi della Geomorfologia, Cartografia tematica e Geologia del Quaternario. I principali argomenti di ricerca sono la ricostruzione morfoevolutiva climatica e tettonica dei paesaggi fluviali e costieri dell'Appennino umbro-marchigiano e dell'area periadriatica; l'evoluzione delle aree montane e pedemontane; i geositi e il patrimonio geomorfologico delle Marche come approccio didattico e scientifico alla Geodiversità. Conduce da anni opera di divulgazione e conservazione dei beni geologici e geomorfologici della Regione Marche. Ha collaborato alla stesura delle Guide Geologiche Regionali a cura della Società Geologica Italiana, ha prodotto carte escursionistiche e percorsi didattici. Ha collaborato in un progetto multimediale sulla Valle del Fiume Metauro e del Fiume Cesano e ha curato la parte introduttiva di un volume di divulgazione geografico-culturale sulla Provincia di Pesaro e Urbino. Ha collaborato con la Soprintendenza Archeologica delle Marche e con gli Istituti di Archeologia delle Università di Urbino e di Bologna su progetti di archeologia compatibile relativamente ad aree del Montefeltro, delle valli del Metauro e del Cesano.Sempre nell'ambito della conservazione del patrimonio naturale si è fatta promotrice di Borse di Studio e Dottorati di ricerca sull'analisi del paesaggio fisico della Regione Marche. Nell'ottica della formazione didattica e scientifica dei giovani ha collaborato all'allestimento di un portale meteorologico provinciale, GeoMeteo, nato dalla collaborazione della Provincia di Pesaro e Urbino con l'Università degli Studi "Carlo Bo". E' co-Autore di due libri: "Il paesaggio marchigiano, esercizi di lettura" e "Il paesaggio invisibile, la scoperta dei veri paesaggi di Piero della Francesca".
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