13 gennaio 2011 NINEL DONINI

LA CASA DENTRO: DIFFICOLTA' DI SVINCOLO


In un ambiente sociale, piccolo e grande che sia, troppo spesso invaso dalla forza organizzata e aggressiva delle corporazioni, tra le cui volontà si barcamena uno Stato non sempre accorto, i giovani si scoprono sempre di più un soggetto debole, senza protezione né punti di riferimento, al di fuori di quelli famigliari (per chi ha la fortuna di disporne). Parlano di se stessi come di "dimenticati". E a ragione, perché sentono, confusamente, ma sentono, che non appena si esce dalla cerchia ristretta della famiglia, qualcosa si è spezzato nel legame "naturale" fra le generazioni, sotto la pressione di ondate di egoismo sociale, convergenti solo verso la compe­tizione esasperata e lacerante fra gruppi e categorie, senza altri orizzonti al di là della tutela e dell'accrescimento di vantaggi immediati. E un pericolo li sovrasta: che essi interpretino il legame generazionale come una specie di vincolo di categoria e che al pari degli adulti che hanno di fronte, si considerino come corporazione fra le tante in lotta, alla ricerca di vantaggi contingenti: prove più facili, studi meno severi, picco­li automatismi di privilegi e di carriera.
E’ una trappola pericolosa, è necessario raf­forzare i legami sociali, elevare lo spirito di solidarietà e tolleranza, favo­rire la crescita democratica, la lealtà verso le istituzioni, stimolare i pro­cessi di integrazione personale e sociale.
L’uscita dalla scuola rappresenta poi per i giovani un momento di cambiamento radicale verso l’autonomia e l’indipendenza dalla famiglia. Questo incide profondamente nell’organizzazione della vita quotidiana, sia che essi scelgano di inserirsi immediatamente nell’ambiente lavorativo, sia che decidano prima di intraprendere un percorso di studi universitari. In questo periodo i giovani si trovano a dover effettuare delle scelte sempre più selettive, che andranno progressivamente a definire l’assetto del loro futuro.
I giovani che entrano nel mondo del lavoro si inseriscono in un ambiente complicato, con molte sfaccettature e spesso privo di tutele. Per questo risulta fondamentale la trasmissione di informazioni necessarie che permettano di operare scelte libere e consapevoli per la loro carriera, tramite la divulgazione delle regole che disciplinano il settore lavorativo.
La carriera universitaria per altro verso, oltre a essere un validissimo strumento di preparazione al futuro lavorativo del giovane, è anche soprattutto un’occasione di partecipazione e di arricchimento personale, purtroppo frequentemente sottovalutata nella sua portata formativa perché non conosciuta a fondo.
L’ingresso all’università, comporta spesso per gli studenti la prima esperienza di vita autonoma dalla famiglia. Lo stesso avviene per i giovani lavoratori che, acquisendo un’indipendenza economica, presto o tardi si allontaneranno dalla famiglia d’origine. I giovani si confrontano così per la prima volta con i vari aspetti della quotidianità: l’affitto di una casa e l’acquisto di beni di prima e seconda necessità, di cui prima si occupavano i genitori.
Sempre più frequente è poi il caso degli studenti che lavorano part-time per potersi pagare gli studi o soddisfare altre esigenze personali.
I giovani sono soggetti sociali deboli a causa della loro scarsità di esperienze; d’altra parte sono anche coloro che permettono alla società di svilupparsi, che apportano innovazione ed entusiasmo se inseriti nell’ambito giusto. Non bisogna disperdere quest’energia, ma al contrario incentivarla ed indirizzarla nella miglior direzione, fornendo le conoscenze necessarie per tutelare la loro posizione svantaggiata, sviluppare le loro potenzialità ed incoraggiare una partecipazione sociale attiva.
Il percorso di autonomia che i giovani debbono attuare per diventare adulti, è quindi un processo lungo e difficile e possono avvenire incidenti di percorso, cioè i giovani possono dovere affrontare situazioni di disagio. I genitori debbono aiutare i figli a raggiungere l'obbiettivo dell'autonomia. E' difficile anche per i genitori "separarsi" dai figli, la psicoterapia sistemica offre un aiuto.


Ninel Donini, cagliese, è stata docente di Lettere per molti anni presso gli Istituti superiori di I e II grado fino al primo settembre 2003.
Laureata in Psicologia, si è recentemente specializzata in Psicoterapia Sistemico-Relazionale.
Coltiva un appassionato interesse per la politica. Ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali. E’ stata Consigliere provinciale della Provincia di Pesaro e Urbino e Capogruppo dal 1975 al 1990, Assessore provinciale alla Sanità dal 1978 al 1980, Consigliere regionale e Capogruppo dal 1995 al 2000.
Organizza eventi di poesie e come critico letterario ha recensito numerosi testi di poesie ed ha presentato nuovi e famosi poeti.
E’ impegnata come relatrice in numerose iniziative culturali.
Nel 2003 ha pubblicato un libro di poesie “Note a margine”.

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