4 dicembre 2008 ALESSANDRO CIOPPI

ARCHITETTURA MODERNA
DALL'ART NOUVEAU AL FUTURISMO ITALIANO


La prima vera rivoluzione in architettura si attua con il fenomeno Art Nouveau, che si caratterizza sin dall'inizio come una reazione all'accademismo dell'Ottocento e con un rifiuto degli stili storici. Si fa avanti in architettura il concetto di unità progettuale, come coerenza stilistica tra l'interno e l'esterno.
L'Art Nouveau, che vede inizialmente come protagonisti Horta e Van de Velde in Belgio, si diffonde con diverse varianti linguistiche in tutta Europa pur presentando una comune matrice, caratterizzata da un esuberante decorativismo fatto di linee sinuose, eleganza e trasformazioni economiche, sociali e di pensiero, insieme alla citata alla possibilità di utilizzo dei materiali prodotti dall'industria, come il ferro e il cemento armato (nel 1847 si attestano già le prime produzione di travi profilate, mentre il cemento armato fu scoperto nel 1849), si posero alla base di un nuovo evolversi dell'agire in architettura.
L'Art nouveau si chiamerà:
Liberty in Italia
Modernismo in Spagna
Modern Style in Inghilterra
Jugendstil in Germania
e avrà in alcune singole personalità dei referenti precisi:
a Londra, vedremo emergere la figura di Mackintosh
a Parigi di Hector Guimard
a Bruxelles si distingueranno gli architetti Horta e Van De Velde
in Catalogna Gaudì, genio isolato, che produsse opere dal carattere definibile proto-espressionista
in Italia spiccherà la personalità di E. Basile, architetto di Palermo che aderì al movimento realizzando opere come Villa Igea, villino Basile, e lo scomparso villino Deliella, per citare solo parte della sua produzione.
Un esempio del Liberty italiano e il noto villino di Pesaro dell’arch. Oreste Ruggeri.

In Italia, tra il primo decennio del 1900 ed il secondo, un linguaggio fortemente innovativo sarà espresso dalla corrente del Futurismo, che si contraddistinguerà sin da subito, per il desiderio di rottura con il passato ed un frenetico slancio verso il futuro. L'esaltazione della macchina e del senso del movimento, la programmaticità degli intenti e la fusione con alcuni ideali politici del tempo costituiranno per il futurismo delle linee dominanti. Il Futurismo, venne divulgato attraverso la pubblicazione dei cosiddetti "manifesti"; le riviste mostreranno le attività e le produzioni degli artisti e si utilizzeranno strumenti divulgativi anche inediti come i proclami e i convegni. Nel 1914 venne diffuso su Le Figaro a Parigi il primo manifesto Futurista nel campo letterario da parte di Marinetti e nello stesso anno, nel 1914, Antonio Sant'Elia curò il manifesto futuristico inerente l'architettura predisponendo i disegni della città futurista, in cui si manifesterà come una volontà, il creare una nuova città diretta espressione delle esigenze più attuali. In tutti i suoi progetti, che per altro furono destinati a restare tali, si ripete l'archetipo della centrale elettrica, simbolo della produzione dell'energia della nuova società moderna. Una idea non statica dell'architettura sta la base della concezione architettonica ed urbanistica futurista. L'architettura del futurismo si dichiarava contraria ad ogni forma di decorativismo per cui “soltanto dall'uso e dalla disposizione originale del materiale greggio o nudo o violentemente colorato, dipende il valore decorativo dell'architettura futurista”.
La personalità di Sant'Elia lo condusse ad una quasi totale coerenza tra la concezione "futurista" e l'agire da "futurista". Come Boccioni, esponente futurista di rilievo del movimento artistico corrispondente, Sant'Elia parteciperà alla I Guerra mondiale. Se la sua vita fosse stata meno breve, probabilmente avremmo avuto modo di osservare delle sue opere non solo dei disegni....

La fondazione del Deutscher Werkbund in Germania, che accetta il concetto di standardizzazione edilizia come elemento di possibile espressione artistica, sarà determinante per la formazione di una nuova concezione della architettura in senso moderno. Determinante la figura di P. Behrens, che proviene da una formazione all'interno della Secessione viennese. All'interno del Werkbund si riscontravano due opinioni: una che tendeva alla tipizzazione delle forme, l'uso di tipi standardizzati e riproducibili; un'altra, che sosteneva che l'originalità del manufatto artistico e la libertà di progettazione. Nello studio di Behrens si formeranno alcune tra le maggiori personalità del panorama architettonico moderno come Mies Van Der Rohe, Le Corbusier e Gropius. Il Bauhaus fondato da Gropius nel 1919 riassume le potenzialità di innovazione insite nel Movimento Moderno grazie all'ordinamento dei principi costruttivi generalizzabili che saranno il fondamento progettuale di molte successive costruzioni.
In questa scuola si definirà anche la figura del designer come oggi la concepiamo, e si elaborerà una metodologia di progettazione comune a tutte le arti.

Organo di diffusione del Neoplasticismo. fu la rivista “de Stijl”, Il programma neo-plastico prevedeva fosse estetico il puro atto costruttivo, cioè introduceva il concetto che nessuna forma esiste a priori, ma si produce con l'atto del costruire. Rietveld aveva ideato una casa le cui superfici delle pareti sembravano essere piani in movimento, così come i balconi e i parapetti. L'architettura non deve cadere, a detta di Oud, in un arido razionalismo, ma deve mostrare la seduzione del materiale di qualità, la chiarezza del vetro, lo scintillio e la levigatezza della superficie, lo splendore e la luce del colore... solo così l'architettura potrà superare, quella purezza classica, eliminando ogni elemento di poca importanza.

Con "Movimento Moderno" si vuole generalmente indicare un complesso svilupparsi di fenomeni architettonici ed evoluzioni teoriche che ebbero luogo tra le due guerre mondiali. La personalità di Le Corbusier sarà determinante per il Movimento Moderno anche se, pur concorrendo allo sviluppo di tale movimento, il personale percorso di questo architetto assumerà via via connotazioni anche diverse.

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