Visita guidata alla Fano romana

giovedì 22/11/2018 TRASFERTA A FANO
               
               Visita guidata alla Fano sotterranea
              con la Dott.ssa Manuela Palmucci


Fano è una città d’epoca romana: con il suo tempio dedicato alla dea Fortuna, con il suo Arco d’Augusto risalente all’anno 9 d.C., realizzato in candidi blocchi di pietra d’Istria, maestosa porta d’accesso all’antica Fanum Fortunae e alla via Flaminia che la collegava direttamente a Roma. Romana è anche la denominazione più antica della città: Fanum Fortunae, Tempio della Fortuna, intorno al quale si sarebbe sviluppato l’abitato intorno al 49 a.C.
La Fano Romana è ben rappresentata dalle possenti Mura Augustee che si conservano ancora oggi per circa i due terzi del circuito originario.
Da vedere, per la posizione suggestiva e romantica, la deliziosa porta secondaria: la “Porta della Mandria”
Una parte poco conosciuta della Fano Romana, ma di grande suggestione è rappresentata dalle imponenti strutture murarie rinvenute sotto la Chiesa e il Convento di S.Agostino e a due passi da questa, sotto la Memoteca. Un percorso che si snoda tra cunicoli e gallerie sotterranee e che porta alla scoperta di luoghi insoliti e suggestivi alla ricerca di una Fano di oltre duemila anni fa.
Nell’area, situata a due metri sotto il livello della strada attuale, affiorano un grosso muro perimetrale esterno lungo trenta metri ed alto quattro, articolato in pilastri e finestre, archi, coperture a volta. La tecnica edilizia con cui sono state realizzate le murature è estremamente curata ed omogenea: si tratta di muratura a sacco (l’interno è di malta cementizia e scaglie di lavorazione) con rivestimento esterno di blocchetti di arenaria gialla estratta dalle cave locali.
Oltre ai numerosi siti ipogei di epoca romana, Fano vanta grotte sotterranee in quasi tutti i palazzi del centro storico, risalenti per lo più al periodo della dominazione malatestiana. Si racconta che queste gallerie collegavano un palazzo con l’altro per poi raggiungere la rocca malatestiana. In caso di sommossa popolare o altre gravi calamità, servivano come via di fuga.

Si ringraziano gli amici Brigitte Fabri Dorlies e Oscar Marchetti per il bel servizio fotografico messoci a disposizione.












































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