La Sardegna è una terra antica, la più antica,
geologicamente, d'Italia.
Una Terra di pietra e vento, con paesaggi attraenti per
la diversità pur nella loro desolazione. E migliaia di monumenti del passato
glorioso.
Circa 150.000 anni fa, durante il paleolitico, l'uomo
approdò sull'isola, che gli antichi scrittori chiamavano Icnussa. Continuò ad
abitarvi, crescendo progressivamente, nei lunghi tempi del neolitico...
Distante dalle spiagge gremite, ecco l ‘altra Sardegna,
fatta di una cultura profonda e plurimillenaria, che fin dalla preistoria ha
saputo tradursi in monumenti esemplari dello spirito di un popolo. Da una
religiosità antica legata agli elementi naturali (Domus de janas, Menhir, Pozzi
sacri), un ingegno misterioso permise la costruzione dei NURAGHI, le torri
coniche emblema dell’isola.
Più di 3500 anni fa un popolo di ARCHITETTI, guerrieri e
navigatori diede vita a una civiltà MISTERIOSA: quella NURAGICA
I “Protosardi”
Sardi stessi che già avevano dato vita, nelle epoche
precedenti (Neolitico ed Età del Rame), alle grandi culture della Sardegna
prenuragica, e che ora, a seguito delle trasformazioni sociali ed economiche
seguite alla scoperta e all’uso del metallo (bronzo, soprattutto), si erano
evolute verso forme più complesse di organizzazione sociale, determinando anche
la fioritura di una architettura originale.
Presenza dell’uomo fin dal Paleolitico
Popolazioni venute dal mare (dalla Corsica?)
Vivevano di
caccia, raccolta, pastorizia
Disponevano di armi e strumenti ricavati dall’ossidiana
Avevano scambi con la Corsica e l’Italia settentrionale
Praticavano il culto della DEA MADRE
Seppellivano i defunti nelle grotte
Sardegna Pre-Nuragica
• Santuario
di Monte d’ Accoddi
• Menhir
(“Pietre fitte”)
• Dolmen
• Domus
de Janas
. Necropoli
Monte d'Accoddi: la
Ziqquarat
• A
11 Km da Sassari sorgono i resti di una “ZIQQURAT” di 5.000 anni fa, l’unica di
tutto il mediterraneo occidentale, simile alla Etemenanki mesopotamica (la
biblica “torre di Babele”)
• La
ziqqurat ha la forma di una torre composta da tronchi di piramide
sovrapposti a più piani (piramide a gradoni), a rappresentare la volontà
dell’uomo di avvicinarsi sempre di più al cielo. Attraverso 7 rampe (ognuna
rappresentante una costellazione e di colore diverso) si accedeva ad una
sommità piatta sulla quale i sacerdoti (veri e propri "custodi" di
essa) officiavano le cerimonie rituali e dalla quale potevano scrutare i corpi
celesti al fine di trarne auspici e
profezie.
Complesso di epoca prenuragica, sviluppatosi sul pianoro a partire dalla seconda metà del IV millenio a.C.
Chi ha fatto costruire una ziqqurat mesopotamica proprio
qui? La Sardegna, anche se può sembrare
un luogo isolato e difficile da raggiungere, al contrario un tempo era un
importante punto di approdo di moltissime civiltà, egiziane, romane, greche,
fenice, mesopotamiche.
Una leggenda narra che la piramide fu voluta da un re
mesopotamico di nome Uruk, principe-sacerdote delle sue terre, che fuggito
chissà per quale motivo, si stabilì in terra sarda con tutta la sua tribù.
Il santuario di Monte D’Accoddi era dedicato alle feste
sacre legate al ciclo agrario e alla fertilità
Menhir “pietre fitte”
(perdas fittas o pedras fittas)
(perdas fittas o pedras fittas)
Megaliti monolitici
che potevano raggiungere fino a
30 m di altezza (Bretannia) conficcati nel terreno
Necropoli di Pranu
Mutteddu
Anche in Sardegna, dunque, sotto la vigile attenzione dei
druidi ingegneri, venivano conficcate nel terreno delle sentinelle litiche, i
menhir, ad indicare la strada che portava al mistero della
morte, in questo caso alla tomba di Pranu Mutteddu.
Essa contiene una tomba, unica nel suo genere, scavata in un
enorme monolito trasportato da un altro luogo. Osservando queste costruzioni è
logico dedurre che già in epoca
prenuragica, intorno a 2400 a.C. , esistessero nell’isola civiltà evolute e
dotate di una rigida organizzazione del lavoro.
DOLMEN
• Tomba
megalitica comune a camera singola
• Costituiti
da due o più piedritti verticali che sorreggono uno o più lastroni orizzontali
(piatta banda o architrave).
• La costruzione era in origine ricoperta,
protetta e sostenuta da un tumulo.
• Diffusi
in estremo oriente e in Europa: Regno
Unito, Irlanda, Francia, Germania,
Spagna, Italia (precisamente in Sargegna, in Sicilia e in Puglia).
Necropoli
Domus de Janas
Domus de Janas
• Il
nome popolare significa letteralmente "case delle fate" ma in realtà
esse sono delle tombe scavate nella roccia dalle popolazioni che vissero in
Sardegna nel Neolitico, prime fra tutte quelle della cosiddetta "cultura
di Ozieri", che fiorisce nel periodo compreso fra il 4000 e il 3000 a.C.
circa.
• A
partire dal Neolitico recente fino all’
Età del Bronzo antico, queste
strutture caratterizzarono tutte le zone della Sardegna Prenuragica.
• Ne
sono state ritrovate più di 2.400, circa una ogni chilometro quadrato, e molte
rimangono ancora da scavare.
CIVILTA’ NURAGICA: FANTASMI
DI PIETRA
• Nuraghi,
pozzi sacri, tombe antiche ci parlano di civiltà lontane intrise di religiosità
e arcani saperi
• Monumenti
più tipici e rappresentativi della civiltà nuragica, che si sviluppa in
Sardegna a partire dall'età del Bronzo Medio, 1600 a.C., e termina all'incirca
in corrispondenza della dominazione punica, nel VI secolo a.C
• Forma
base: grandi blocchi squadrati disposti uno su l’altro a secco, che formano un torre a pianta circolare di
forma tronco conica (a Tholos) a più piani, con scale interne
ricavate nello spessore murario e sormontati da un terrazzo.
• I
nuraghi possono essere semplici, ossia costituiti da un'unica torre, oppure
complessi, cioè formati da più torri, che possono essere massimo cinque,
disposte attorno alla torre centrale detta mastio e unite fra loro da mura
rettilinee.
• Fase
I: protonuraghi (planimetria irregolare, aspetto tozzo, costituiti da uno o
più corridoi, mancano della camera circolare tipica dei nuraghi a tholos)
• Fase
II: sviluppo dei nuraghe semplici e delle tombe dei giganti
• Fase
III: sviluppo di nuraghe complessi, vere e proprie fortezze a più torri, e
dei pozzi sacri
• Fase
IV: sviluppo dei villaggi e dei
santuari
Funzioni dei Nuraghe
• Evoluzione di recinti di pietre e
piattaforme rialzate (torri di controllo e di avvistamento)
• Case fortezza (abitazione, vedetta, difesa)
• Trasformazione da singole torri a “castelli
turriti”
Nuraghe la Prisciona
• Sorge
su un'altura in posizione dominante sulla piana di Arzachena. Si tratta di un
complesso nuragico formato da un nuraghe complesso trilobato circondato da un
villaggio di capanne
Nuraghe Losa (Abbasanta)
• formato
dal grande nuraghe trilobato, da un antemurale e da un'ulteriore cinta muraria
che racchiude l'intero complesso e al cui interno si trovano anche i resti
dell'ampio villaggio.
Nuraghe Santu Antine (Torralba)
Sa domo de su Re
Sa domo de su Re
• Il
polilobato e composto da un mastio (sicuramente la parte più antica del
monumento) al quale si adossò in un secondo tempo una struttura imponente
trilobata
Nuraghe Su Nuraxi (Barrumini)
• Maestoso
nuraghe costituito dal mastio centrale (bronzo medio) racchiuso in un bastione
quadrilobato con al centro un cortile con pozzo e da una ulteriore struttura
muraria con 5 torri (antemurale). Tutt’intorno si sviluppa il villaggio, di
epoca posteriore, composto da 50 capanne
(Il villaggio) Su Nuraxi
• In
alcune capanne è riconoscibile la
cucina, dove si trovava il forno che in alcuni casi si è conservato
riconoscibile fino ad oggi. In altre si trova un ambiente circolare dotato di
una panca in pietra lungo il perimetro e con al centro un grande bacino di
pietra che veniva forse utilizzato per riti domestici concernenti il culto
dell'acqua.
• Si tratta di sepolture collettive dove dormirebbero
gli eroi divinizzati e gli antenati più insigni e potevano contenere un elevato
numero di inumazioni
• Si
compongono di una lunga camera funeraria coperta di lastre di pietra disposte
orizzontalmente
• L’elemento
più spettacolare è la facciata con al centro una stele: una poderosa lastra di
pietra verticale che termina con una cornice tondeggiante
• Sotto
la crosta terrestre scorrono energie telluriche e forze magnetiche che fanno
del nostro pianeta un autentico “organismo vivente”.
• Queste
energie sono più intense in certi ambienti piuttosto che in altri e recenti
studi hanno rilevato che antichi luoghi sacri sono stati costruiti lungo questi
canali energetici.
• Baluardi
accumulatori di tali energie sarebbero proprio le Tombe dei Giganti, strane costruzioni che ricoprono il
territorio sardo, esclusive di questa
regione e di nessun’altra parte del mondo.
• Una
delle tombe dei giganti a maggiore intensità magnetica rilevata è Li Mizzani nei pressi di Palau costruita
sopra un intenso flusso energetico, utilizzata fin dai tampi antichi come
“macchina per la guarigione”
Il culto dell’acqua:
I POZZI SACRI
I POZZI SACRI
• I
Sardi di 3000 anni fa non erano solo esperti architetti ma anche ottimi
idraulici. Lo dimostrano gli oltre 250 TEMPLI A POZZO dell’isola.
• Cisterne
sotterranee per la raccolta dell’acqua alle quali si accedeva da lunghe
gradinate.
Il pozzo è un tempio a ipogeo come testimonia il
ritrovamento di alcuni bronzetti raffiguranti la potente dea Madre. La forma
del sacello è quella di un pozzo, con camera circolare parzialmente interrata e
gradinata fino alla vena d’acqua, coperto a cupola e preceduto da un atrio
rettangolare o (raramente) da un'esedra rotonda per il rito e l'esposizione
delle offerte votive e di addobbi simbolici.
La struttura a tholos rivela un vero e proprio
nuraghe sotterraneo, dimora della divinità. La scalinata è l’accesso arcano; il
passaggio dalla luce all’ombra è progressivo e accompagna le tappe della
trasformazione di chi si avvicina al sovrannaturale,
Isolati o inseriti
in veri e propri santuari
Villaggio-Santuario di Santa Cristina
Laboratorio astronomico
Celebrazione di un “capodanno lunare” che univa
simbolicamente luna e acqua.
Una volta ogni 18.6 anni la luna arriva a illuminare
l’acqua in fondo al pozzo.
Culto dell’acqua testimoniato anche dalla presenza di
fonti domestiche per il culto.
Ancora oggi nella notte di San Giovanni (23-24 giugno) in
alcuni paesi si va di casa in casa a chiedere acqua in assoluto silenzio a
scopi curativi
Pozzo Sacro del
complesso nuragico Sa Sedda e Sos Carros
Sa Sedda e Sos CarrosCostituito da numerose capanne, a pianta circolare ed ovale, tra le quali una di particolare interesse per l’architettura singolare e la funzione rituale di tipo religioso. Si tratta di un ambiente circolare, definito “fonte”, con pareti interne realizzate con blocchi squadrati bicolori – di calcare bianco e basalto scuro- e con pavimento altrettanto accurato.
Sulle sue pareti sono scolpite in altorilievo teste di
muflone che presentano un foro attraverso il quale l’acqua, che giungeva dal
canale ricavato nello spessore murario, poteva zampillare nel bacile monolitico
circolare posto al centro del pavimento
La decadenza della civiltà nuragica
• Scontro
fatale con altri popoli in una società già in decadenza (lotte intestine).
Dal 1000 a.C. circa sarebbe avvenuto qualche mutamento sociale che ha
indebolito la popolazione e fece perdere al nurghe la sua funzione di fortezza.
• Catastrofe
naturale. Un maremoto devastante avrebbe colpito l’isola intorno al XIII-XII
secolo a.C. (sedimenti alluvionali che circondano i nuraghi)
A T L A N T I D E ?
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