Alcuni giorni fa mi son divertito ad anagrammare il mio pseudonimo "Leone da Cagli". Tra le varie combinazioni ottenute, alcune curiose, mi ha più di tutte colpito "Angelica lode". Sì, basta cambiar di posto alle 12 lettere di Leone da Cagli per ottenere le 12 lettere di Angelica lode. A quel punto m'è venuta la tentazione di firmarmi con Angelica lode che, come detto, è lo pseudonimo dello pseudonimo Leone da Cagli e dunque è pseudonimo di pseudonimo (noi enigmisti siamo complicati). Ma la tentazione è stata subito rispedita al mittente. Non avrei rinunciato al nome della mia città per tutto l'oro del mondo!
***
Premesso che da un paio d'anni insegno ludolinguistica a Pesaro in quelle scuole che ai miei tempi si chiamavano elementari e oggi primarie, un altro giorno entro in aula e dopo aver salutato gli scolari con "cipiapàopo" (sta per ciao da quel giochino che trasforma le vocali in apà, epè, ipì, opò, upù, per cui Leone Pantaleoni diventa Lepeopònepe Papàntapalepeoponipi), dico loro: "Biancaneve sta per morire!". Mi guardano con una faccia come a dirmi: - Ma questo qui beve vino dalle prime ore del mattino? -. E allora mi spiego a suon di domande e risposte: "Con chi è legata Biancaneve?"... "Con i sette nani!"; "Come si può dire invece di nani?" ... "nanetti, piccoli, piccoletti, bassi"; "Oppure...?" ... Silenzio. "Mi? ... Min ... Minu...?" ... "Minuti!". "Bene, e quanti erano i nani: 3, 5, 8, 20, 100?" ... "Sette!". "Bene, dunque erano contati". Breve pausa. "E allora Biancaneve ha i minuti contati!" "Ecco perché sta per morire!". Restando nell'ambito della mia ludolinguistica nelle scuole, tra i giochi proposti c'è quello di nascondere in frasi compiute personaggi della banda Disney:
pappa per i nostri bimbi (Paperino);
stimare le oneste persone (Re Leone);
Della serie, c'è sempre una via d'uscita, a un certo punto mi trovo di fronte a Minnie: come fare per incastrarlo in una frase?
Pensa e ripensa e mi decdido per:
- Somaro, si scrive 'miniera' e non 'minniera'! -
***
Ancora a proposito di bambini, alla vigilia delle vacanze di Natale, la IV B di Cattabrighe mi ha dedicato un quaderno corredato di bellissimi e coloratissimi disegni. Sentite cos'hanno scritto di me: "Incalzata da Giulia ("è simpatico e divertente come un clown"), Chiara fa notare come il primo giorno che Leone è venuto in classe, abbia fatto molto ridere. Giorgia puntualizza che, pur spiegando molto chiaramente, egli rispiega volentieri. Davvero pittoresche le note riservate al suo aspetto esteriore. Per Eleonora Leone ha gli occhi marroni come due castagne e per Giacomo castani proprio come un... leone. Per Camilla i suoi sono capelli grigi come la cenere del camino. Per Elena ha il naso grosso e la bocca larga. Per Laura Leone ha la bocca lunga e stretta. Premettendo che la sua voce assomiglia molto a quella di Jerry Scotti, Federico ci mette il carico da dieci col precisare che è larga come un righello. Ma paragonandola ad un cocomero, è senz'altro Marco a calare addirittura l'asso di briscola. Tocca allora ad Adele il gettar acqua sul fuoco: “la sua bocca è a cuore, i capelli color cioccolato (ma non erano come la cenere del camino?), il naso a patatina e le orecchie a dir poco perfette”. In quanto ad insegnamento, gli apprezzamenti sono unanimi: tutti definiscono Leone grande e famoso. Tommaso, però, si fa addirittura agiografo: “E’ anche il migliore della storia”. Camilla appunta: "E' simpatico, sorridente, gentile e speciale, perché insegna l'enigmistica in modo perfetto". Tutti gli alunni (i mille ormai catechizzati, in due anni d'attività) sono rimasti colpiti dalla sua rilettura di parole con vocali rivedute e ... scorrette (apà, epè, ipì e opò e upù). Ecco perché Marco esordisce con un frizzante: "Cipiàpaopo - chi sarà? - è Lepeopònepe Papantapalepeopònipi! ". Per Giuseppe Leone è in pensione perché è un po' vecchiarello. Per Adele gli occhiali che porta assomigliano a quelli degli anni '60. E mentre Gianmarco non vede l'ora che sia lunedì (il giorno delle lezioni di enigmistica), Elia, colpito dal fatto che Leone abbia dato da risolvere un suo rebus a Benigni ed Eco, conclude esclamando: "Beh, che professore questo!". Da ultimo giunge Mattia. Che pennella: "Si vede sfrecciare un foglio di carta accartocciato ... è Pantaleoni che sta inventando un altro rebus!" ". Non v'è dubbio, se Leone ha dimostrato di avere la stoffa dell'enigmista, davvero Mattia promette di possedere quella del romanziere!
***
La parola Enigma deriva dal sostantivo greco àinigma connesso al verbo ainittomai e significa parlare in maniera oscura. Se si disegna una casa per significare una casa, si usa un linguaggio diretto. Ma se si raffigura una pera con sopra le lettere VI per intendere "vipera" (VI+pera), dacché tra pera e vipera non v’è attinenza alcuna, si parla in corretto "enigmistichese".
Sta per uscire un mio libretto dal titolo: <“TRENTAR” NON NUOCE> dove propongo 30 diabolici enigmi.
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Premesso che da un paio d'anni insegno ludolinguistica a Pesaro in quelle scuole che ai miei tempi si chiamavano elementari e oggi primarie, un altro giorno entro in aula e dopo aver salutato gli scolari con "cipiapàopo" (sta per ciao da quel giochino che trasforma le vocali in apà, epè, ipì, opò, upù, per cui Leone Pantaleoni diventa Lepeopònepe Papàntapalepeoponipi), dico loro: "Biancaneve sta per morire!". Mi guardano con una faccia come a dirmi: - Ma questo qui beve vino dalle prime ore del mattino? -. E allora mi spiego a suon di domande e risposte: "Con chi è legata Biancaneve?"... "Con i sette nani!"; "Come si può dire invece di nani?" ... "nanetti, piccoli, piccoletti, bassi"; "Oppure...?" ... Silenzio. "Mi? ... Min ... Minu...?" ... "Minuti!". "Bene, e quanti erano i nani: 3, 5, 8, 20, 100?" ... "Sette!". "Bene, dunque erano contati". Breve pausa. "E allora Biancaneve ha i minuti contati!" "Ecco perché sta per morire!". Restando nell'ambito della mia ludolinguistica nelle scuole, tra i giochi proposti c'è quello di nascondere in frasi compiute personaggi della banda Disney:
pappa per i nostri bimbi (Paperino);
stimare le oneste persone (Re Leone);
Della serie, c'è sempre una via d'uscita, a un certo punto mi trovo di fronte a Minnie: come fare per incastrarlo in una frase?
Pensa e ripensa e mi decdido per:
- Somaro, si scrive 'miniera' e non 'minniera'! -
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Ancora a proposito di bambini, alla vigilia delle vacanze di Natale, la IV B di Cattabrighe mi ha dedicato un quaderno corredato di bellissimi e coloratissimi disegni. Sentite cos'hanno scritto di me: "Incalzata da Giulia ("è simpatico e divertente come un clown"), Chiara fa notare come il primo giorno che Leone è venuto in classe, abbia fatto molto ridere. Giorgia puntualizza che, pur spiegando molto chiaramente, egli rispiega volentieri. Davvero pittoresche le note riservate al suo aspetto esteriore. Per Eleonora Leone ha gli occhi marroni come due castagne e per Giacomo castani proprio come un... leone. Per Camilla i suoi sono capelli grigi come la cenere del camino. Per Elena ha il naso grosso e la bocca larga. Per Laura Leone ha la bocca lunga e stretta. Premettendo che la sua voce assomiglia molto a quella di Jerry Scotti, Federico ci mette il carico da dieci col precisare che è larga come un righello. Ma paragonandola ad un cocomero, è senz'altro Marco a calare addirittura l'asso di briscola. Tocca allora ad Adele il gettar acqua sul fuoco: “la sua bocca è a cuore, i capelli color cioccolato (ma non erano come la cenere del camino?), il naso a patatina e le orecchie a dir poco perfette”. In quanto ad insegnamento, gli apprezzamenti sono unanimi: tutti definiscono Leone grande e famoso. Tommaso, però, si fa addirittura agiografo: “E’ anche il migliore della storia”. Camilla appunta: "E' simpatico, sorridente, gentile e speciale, perché insegna l'enigmistica in modo perfetto". Tutti gli alunni (i mille ormai catechizzati, in due anni d'attività) sono rimasti colpiti dalla sua rilettura di parole con vocali rivedute e ... scorrette (apà, epè, ipì e opò e upù). Ecco perché Marco esordisce con un frizzante: "Cipiàpaopo - chi sarà? - è Lepeopònepe Papantapalepeopònipi! ". Per Giuseppe Leone è in pensione perché è un po' vecchiarello. Per Adele gli occhiali che porta assomigliano a quelli degli anni '60. E mentre Gianmarco non vede l'ora che sia lunedì (il giorno delle lezioni di enigmistica), Elia, colpito dal fatto che Leone abbia dato da risolvere un suo rebus a Benigni ed Eco, conclude esclamando: "Beh, che professore questo!". Da ultimo giunge Mattia. Che pennella: "Si vede sfrecciare un foglio di carta accartocciato ... è Pantaleoni che sta inventando un altro rebus!" ". Non v'è dubbio, se Leone ha dimostrato di avere la stoffa dell'enigmista, davvero Mattia promette di possedere quella del romanziere!
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La parola Enigma deriva dal sostantivo greco àinigma connesso al verbo ainittomai e significa parlare in maniera oscura. Se si disegna una casa per significare una casa, si usa un linguaggio diretto. Ma se si raffigura una pera con sopra le lettere VI per intendere "vipera" (VI+pera), dacché tra pera e vipera non v’è attinenza alcuna, si parla in corretto "enigmistichese".
Sta per uscire un mio libretto dal titolo: <“TRENTAR” NON NUOCE> dove propongo 30 diabolici enigmi.
In copertina dico:“Con l’augurio che l’amaro d’una soluzione non trovata, ma consultata, sia largamente compensato dal dolce sapore dell’averla capita”
Sulla scia del celebre palindromo “Madam, I’m Adam”,
Leone da Cagli scherza con Adamo, Eva e il Serpente.
Eva:;
Adamo:.
***
Adamo, rivolto ad Eva:buona volta, di darti quelle arie da
primadonna!>.
***
La Bibbia sarà anche una cosa seria, ma
se il peccato di Adamo ed Eva è vecchio
come il mondo, come fa ad essere
originale?
***
La Bibbia sarà anche una cosa seria, ma se nel giardino dell’Eden era tutto gratuito, perché Adamo ha detto ad Eva: - Caro mi costoli? -.
***
Due differenze fra noi e i nostri
progenitori? Loro di frutto proibito ne
avevano uno. Noi, con i prezzi che
corrono, ce li abbiamo tutti! Loro
erano nudi e non se ne vergognavano,
noi adesso esageriamo però col
vantarcene.
***
Il serpente a Eva, con fare declamatorio ed aria
canzonatoria: - Ave Eva, “mordituri” te
salutant! -
***
Eva, meditabonda, dinnanzi alla mela proibita:.
***
Adamo ed Eva, oggi sposi (1): refuso da evitare? luna di … mele.
*
Adamo ed Eva oggi sposi (2): viaggio di nozze da evitare? a New York (la grande mela).
*
Adamo ed Eva, oggi sposi (3): refuso e viaggio di nozze da evitare: a … Melano.
SUPERENALOTTO
Ennio Peres, nasce a Roma l'1 dicembre 1945, undici giorni dopo il 20 novembre di "Leone da Cagli". Professore di matematica e informatica, si dedica all'enigmistica con tale successo da meritarsi il titolo di primo Giocologo d'Italia. Autore di tanto numerosi quanto piacevoli libri in materia, compare spesso in TV (di cui fu primo concorrente di giochi!) quando c'è da mettere bianco su nero la materia grigia. La sua specialità sono i cruciverba (suo quello più difficile del mondo!) e gli anagrammi. A proposito di questi ultimi una curiosità: della parola "Superenalotto" egli ne trova ben 117 ma non quello, "Un torto palese", scovato da "Leone da Cagli". Che il 118° sia il migliore di tutti?
ENIGMISTICA DAL PENTAGRAMMA AL ... PANTAGRAMMA:
Si può davvero giocare con le note. Fabbricandovi parole e frasi, ad esempio; e magari cominciando dalle dosi (do-si), sempre calibrate, del farmacista, fino alle fasi (fa-si), sempre periodiche, della luna. Per poi proseguire con soldo, sire e mire (dell'arrivista), e quindi con redo (puledro e non soltanto) e mila (migliaia), fino a tirare i remi (re-mi) in barca sul Tamigi col Remi trovatello di Malot. Il tutto, senza dimenticarsi del celeberrimo Doré e delle sue divine (da Divina Commedia) illustrazioni. Per la tipica coniugabilità dei verbi, negli esempi delle due note la fa senz'altro da padrone fare (fa-re). Che, nel caso del noto saggio: - Chi vuol? Fa! - e - Chi non vuole? Fa fare! -, porta alle quattro note di fa e fa fa-re. A questo punto è proprio per non passar da fesso che si ricorda come altrettante se ne contino in "La mi si fa". Si giunge addirittura a cinque note nella soffocante e sudaticcia presa d'atto ferragostana "Sì, fa sol l'afa!"; dove "la" è nota che non si ... nota perché spezzata dall'apostrofo (si-fa-sol-l’a-fa). Ad ennesima riconferma che i quattrini van da Paperone e non da Paperino, cinque note ci sono anche in "Soldo fa soldo". Ci pensa allora Cupido ad ingrossare la sua faretra, caricandola di sette dardi. Si pensi, infatti, ad un timido innamorato che, rotti gl'indugi, finalmente si dichiara. Seguono attimi che paion secoli e poi lui, illuminandosi in volto nel veder lei annuire con impercettibili oscillazioni del capo, ammutolito, urla col pensiero: - Sì, sì, sì, mi fa sol sì! -. Da ultime, per salire fino ad otto, bisogna scarpinar in altipiano calabro, laddove vive un lupo che vi fu monarca incontrastato. Umanizzandola non poco, basta far dire alla bestiola (oggi a rischio d'estinzione): - La Sila? Mi fa sol Sire! -.
REBUS DELLA SANTANTONIATA E IL REBUS IN UNA MANO!
Una curiosità: con quello uscito nel numero attualmente in edicola, i miei rebus pubblicati sulla Settimana Enigmistica hanno raggiunto quota 560. Senza contare una cinquantina di quelli pubblicati, a distanza di anni s'intende, una seconda volta.
Sulla scia del celebre palindromo “Madam, I’m Adam”,
Leone da Cagli scherza con Adamo, Eva e il Serpente.
Eva:
Adamo:
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Adamo, rivolto ad Eva:
primadonna!>.
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La Bibbia sarà anche una cosa seria, ma
se il peccato di Adamo ed Eva è vecchio
come il mondo, come fa ad essere
originale?
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La Bibbia sarà anche una cosa seria, ma se nel giardino dell’Eden era tutto gratuito, perché Adamo ha detto ad Eva: - Caro mi costoli? -.
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Due differenze fra noi e i nostri
progenitori? Loro di frutto proibito ne
avevano uno. Noi, con i prezzi che
corrono, ce li abbiamo tutti! Loro
erano nudi e non se ne vergognavano,
noi adesso esageriamo però col
vantarcene.
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Il serpente a Eva, con fare declamatorio ed aria
canzonatoria: - Ave Eva, “mordituri” te
salutant! -
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Eva, meditabonda, dinnanzi alla mela proibita:
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Adamo ed Eva, oggi sposi (1): refuso da evitare? luna di … mele.
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Adamo ed Eva oggi sposi (2): viaggio di nozze da evitare? a New York (la grande mela).
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Adamo ed Eva, oggi sposi (3): refuso e viaggio di nozze da evitare: a … Melano.
SUPERENALOTTO
Ennio Peres, nasce a Roma l'1 dicembre 1945, undici giorni dopo il 20 novembre di "Leone da Cagli". Professore di matematica e informatica, si dedica all'enigmistica con tale successo da meritarsi il titolo di primo Giocologo d'Italia. Autore di tanto numerosi quanto piacevoli libri in materia, compare spesso in TV (di cui fu primo concorrente di giochi!) quando c'è da mettere bianco su nero la materia grigia. La sua specialità sono i cruciverba (suo quello più difficile del mondo!) e gli anagrammi. A proposito di questi ultimi una curiosità: della parola "Superenalotto" egli ne trova ben 117 ma non quello, "Un torto palese", scovato da "Leone da Cagli". Che il 118° sia il migliore di tutti?
ENIGMISTICA DAL PENTAGRAMMA AL ... PANTAGRAMMA:
Si può davvero giocare con le note. Fabbricandovi parole e frasi, ad esempio; e magari cominciando dalle dosi (do-si), sempre calibrate, del farmacista, fino alle fasi (fa-si), sempre periodiche, della luna. Per poi proseguire con soldo, sire e mire (dell'arrivista), e quindi con redo (puledro e non soltanto) e mila (migliaia), fino a tirare i remi (re-mi) in barca sul Tamigi col Remi trovatello di Malot. Il tutto, senza dimenticarsi del celeberrimo Doré e delle sue divine (da Divina Commedia) illustrazioni. Per la tipica coniugabilità dei verbi, negli esempi delle due note la fa senz'altro da padrone fare (fa-re). Che, nel caso del noto saggio: - Chi vuol? Fa! - e - Chi non vuole? Fa fare! -, porta alle quattro note di fa e fa fa-re. A questo punto è proprio per non passar da fesso che si ricorda come altrettante se ne contino in "La mi si fa". Si giunge addirittura a cinque note nella soffocante e sudaticcia presa d'atto ferragostana "Sì, fa sol l'afa!"; dove "la" è nota che non si ... nota perché spezzata dall'apostrofo (si-fa-sol-l’a-fa). Ad ennesima riconferma che i quattrini van da Paperone e non da Paperino, cinque note ci sono anche in "Soldo fa soldo". Ci pensa allora Cupido ad ingrossare la sua faretra, caricandola di sette dardi. Si pensi, infatti, ad un timido innamorato che, rotti gl'indugi, finalmente si dichiara. Seguono attimi che paion secoli e poi lui, illuminandosi in volto nel veder lei annuire con impercettibili oscillazioni del capo, ammutolito, urla col pensiero: - Sì, sì, sì, mi fa sol sì! -. Da ultime, per salire fino ad otto, bisogna scarpinar in altipiano calabro, laddove vive un lupo che vi fu monarca incontrastato. Umanizzandola non poco, basta far dire alla bestiola (oggi a rischio d'estinzione): - La Sila? Mi fa sol Sire! -.
REBUS DELLA SANTANTONIATA E IL REBUS IN UNA MANO!
Una curiosità: con quello uscito nel numero attualmente in edicola, i miei rebus pubblicati sulla Settimana Enigmistica hanno raggiunto quota 560. Senza contare una cinquantina di quelli pubblicati, a distanza di anni s'intende, una seconda volta.
Puntualizzazione: io firmo sempre tutti i miei rebus con "Leone da Cagli" ma da qualche anno a questa parte, quelli più recenti la Settimana continua a farli uscire con la scritta L.Pantaleoni. Il perché è un mistero, pare, insolubile.
ALCUNI ANAGRAMMI DEDICATI AI CAGLIESI:
MARIA CLOTILDE RENZETTI = COI RITMI DELLA TERZ'ETA'
MARIO UBALDELLI = LA ROMA DEI BULLI
ROMANO ROMANINI = NONNO NON MORIRA'
ITALO PAIONCINI = A TONINO PIACI LI'!
FAUNO PAIONCINI = A NOI NON CI FA PIU'!
MARIO GAZZETTA = AMO RAGAZZETTI
FRANCESCO MARIA PANTALEONI = PIANTALA CON MARIA, FRESCONE!
VICTOR ANDERSON = NON VEDRA' CRISTO (peggio di Giuda)
BRUNO ANDREOLI = RUBA, NON LO DIRE! (abbasso la delazione)
ROMEO BARTOCCIONI = BACI CON TE O MORIR! (Romeo è sempre Romeo)
VALENTINO AMBROSINI = M'INVENTO BRASILIANO (e ci vuole una grande fantasia!)
CORE PAIONCINI = RAPINI? E CON CIO'? (quando si dice minimizzare)
PER CHIUDERE ALCUNI ANAGRAMMI DEDICATI ALLA MIA CAGLI:
O LIETA SPAGNA !
(Gaetano Lapis)
LA RAMAZZA, PIVELLO !
(Palazzo Mavarelli)
ALTO LA’ TIPE!
(La Pioletta)
E’ UN BASSO ORBO
(Bosso e Burano)
LEI RITORNO’
(Il Torrione)
CALDI E AL POLO?
(Palio dell’Oca)
CON IL LEGALE
(Angelo Celli)
ALCUNI ANAGRAMMI DEDICATI AI CAGLIESI:
MARIA CLOTILDE RENZETTI = COI RITMI DELLA TERZ'ETA'
MARIO UBALDELLI = LA ROMA DEI BULLI
ROMANO ROMANINI = NONNO NON MORIRA'
ITALO PAIONCINI = A TONINO PIACI LI'!
FAUNO PAIONCINI = A NOI NON CI FA PIU'!
MARIO GAZZETTA = AMO RAGAZZETTI
FRANCESCO MARIA PANTALEONI = PIANTALA CON MARIA, FRESCONE!
VICTOR ANDERSON = NON VEDRA' CRISTO (peggio di Giuda)
BRUNO ANDREOLI = RUBA, NON LO DIRE! (abbasso la delazione)
ROMEO BARTOCCIONI = BACI CON TE O MORIR! (Romeo è sempre Romeo)
VALENTINO AMBROSINI = M'INVENTO BRASILIANO (e ci vuole una grande fantasia!)
CORE PAIONCINI = RAPINI? E CON CIO'? (quando si dice minimizzare)
PER CHIUDERE ALCUNI ANAGRAMMI DEDICATI ALLA MIA CAGLI:
O LIETA SPAGNA !
(Gaetano Lapis)
LA RAMAZZA, PIVELLO !
(Palazzo Mavarelli)
ALTO LA’ TIPE!
(La Pioletta)
E’ UN BASSO ORBO
(Bosso e Burano)
LEI RITORNO’
(Il Torrione)
CALDI E AL POLO?
(Palio dell’Oca)
CON IL LEGALE
(Angelo Celli)
PENA, TORMENTO
(Monte Petrano)
URLO DA BALENA
(La Banderuola)