9 febbraio 2009 SERGIO PRETELLI

Tra Umanesimo e Rinascimento, alle origini dell'Europa.

Le università della terza età hanno in progetto ormai da qualche hanno l’obiettivo della formazione del cittadino europeo, il quale deve essere preparato a svolgere la sua funzione. Per questo è necessario anche che egli conosca che le sue radici affondano profondamente nell’Umanesimo e nel Rinascimento, fenomeni che poggiano sulla cultura romana, si realizzano attraverso l’evoluzione e la diffusione del cristianesimo e sono profondamente influenzati dalle culture barbariche.
A partire dall’anno mille, fino a tutto il XVI secolo, si rileva un sensibile aumento demografico, senza considerare l’interruzione nel 1348, quando a causa della peste nera si ebbe un pesante calo della popolazione. Questo aumento demografico significa che c’era in quel periodo una pari crescita economica: questa era basata sulla agricoltura. L’esplosione dello sviluppo dell’economia agricola trovò sostegno nella concessione dei terreni incolti mediante rapporti di enfiteusi: mediante il pagamento di una tassa i terreni incolti venivano concessi per essere resi coltivabili e quindi diventare produttivi. Ben presto venne introdotto il rapporto di mezzadria, con la ripartizione del prodotto fra proprietario e coltivatore. Lo sviluppo agricolo venne accompagnato dall’evoluzione tecnologica: ad esempio venne introdotto l’uso dell’aratro e di altri strumenti di ferro. Vennero organizzati i catasti agricoli, per regolare il fisco. Parallelamente all’agricoltura progredì l’artigianato e con esso nacquero le corporazioni. L’esigenza di disporre di risorse economiche per intraprendere una attività, o per sostenerla, sia essa agricola, artigianale o commerciale, condusse all’esigenza del credito. Ecco quindi la nascita dei banchieri ebraici, che prestavano ad usura; ma essendo l’usura proibita dal cristianesimo, ecco i monti di pietà, che concedevano prestiti su pegno senza interessi. A fungere da ammortizzatori sociali nacquero le confraternite, non sempre religiose, anzi più spesso laiche, ma che spesso esprimevano la loro religiosità con occasionali espiazioni di piazza.
Con lo sviluppo economico si incrementò il commercio e con esso lo scambio di merci con i paesi lontani. I grandi viaggi misero a contatto la cultura ellenistico-romana con la cultura arabo-mussulmana. In urbanistica la città chiusa medievale si trasformò lentamente nella città aperta rinascimentale, il cui modello porterà alle grandi capitali europee.
Il fenomeno del Rinascimento abbraccia tutto l’occidente, mentre in oriente si afferma l’impero Ottomano e minaccia pericolosamente l’Europa.

COMMEMORAZIONE
DELLA POSA DELLA PRIMA PIETRA
PER
L’EDIFICAZIONE DEL PALAZZO PUBBLICO
E
LA RICOSTRUZIONE DELLA CITTA’ DI CAGLI

Dopo i noti eventi che portarono alla distruzione di Cagli nel 1287, quando la città era ancora dislocata lassù, sul colle della Banderuola, si giunse, per concorde volontà dei cittadini, alla scelta della traslazione e riedificazione della città nel piano di S.Angelo, ovvero nel Mercatale. Fu così che il 9 febbraio 1289 venne posata la prima pietra del Palazzo Pubblico.
Cagli ha fatto la sua parte: la città è stata riedificata in linea con i caratteri della nuova cultura rinascimentale. Se ciò è avvenuto significa che allora a Cagli erano presenti degli uomini che avevano compreso quali scelte dovevano essere operate per essere in linea con i tempi che sono appena stati descritti.

Il prof Pretelli riceve in dono dal Prof. Ambrosini l'acquaforte-acquatinta "La rosa bianca", opera dell'artista Carlo Migani.
IN QUESTA RICORRENZA I CORSISTI DI CAGLI DEDICANO IL VOLUME
“Il ricordo del centro storico di Cagli negli anni ‘50”
AI CONCITTADINI

E' seguito un sobrio rinfresco in tono carnevalizio.











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