2 febbraio 2009 GIULIANA PAGANUCCI

IL MITO DI AMORE E PSICHE DA APULEIO A PASCOLI


È possibile che lo scrittore latino Apuleio abbia inventato di sana pianta la fiaba di Amore e Psiche, così come è possibile che abbia ripreso e rimaneggiato una novella già esistente nella tradizione greca, attribuendole un nuovo significato, alla luce di una visione religiosa che fonde la filosofia platonica con il culto di Iside.
In ogni caso, il mito così come lo conosciamo risale al testo di Apuleio, che è poi stato variamente interpretato nel corso dei secoli dalla letteratura e dall’arte, in una lettura senza fine, passando anche attraverso il filtro della moderna psicoanalisi.

Sintesi del percorso

Apuleio: filosofo o mago?
L’Apologia (De magia) pronunciata in tribunale per difendersi da un’accusa infamante.

La funzione della fiaba di Amore e Psiche all’interno delle Metamorfosi.
Il paradosso di un romanzo di avventure, erotismo e magia che si traduce nella storia di un’iniziazione religiosa. Lucio come Psiche: la bella fabella come trasposizione simbolica di un itinerario spirituale, in parallelo con l’analogo percorso di Lucio-asino dalla bestialità all’iniziazione misterica.

Amore e Psiche nell’arte
Ricostruzione della fiaba attraverso una rassegna del repertorio iconografico.

Amore e Psiche nella letteratura
Psiche nei Poemi Conviviali di Pascoli: anima-farfalla, più tenue del fumo, più lieve dell’ombra.

Cenni sugli approcci psicanalitici al mito di Amore e Psiche.

Riferimenti bibliografici
Apuleio, Le Metamorfosi, a cura di L. Nicolini, Milano, Rizzoli BUR, 2005.

Sonia Cavicchioli, Le metamorfosi di Psiche. L'iconografia della favola di Apuleio, Venezia, Marsilio, 2002.
Gian Franco Gianotti, “Romanzo” e ideologia. Studi sulle Metamorfosi di Apuleio, Liguori, Napoli, 1986.
Elena Salibra, Pascoli e Psyche, Roma, Bulzoni, 1999.
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Giuliana Paganucci
Dopo la laurea in Lettere, il perfezionamento in storia (1978) e in semiotica letteraria (1982), ha insegnato storia dell’arte, materie letterarie e latino. Dal 2003 al 2007 è stata lettrice ministeriale in Ungheria, presso l’Università di Szeged.
Attualmente insegna al Liceo Scientifico di Pergola.
Ha scritto presentazioni di mostre per le Edizioni della Galleria Bellosguardo di Cagli; nell’ambito della didattica, ha tenuto corsi d’aggiornamento e ha pubblicato, con Raffaella Ceccarini e Paola Fazi, un testo di grammatica per la casa editrice D’Anna; ha curato la sezione relativa alle discipline umanistiche in alcuni volumi della collana “corsi & concorsi” della Maggioli.

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