2 febbraio 2009 GIULIANA PAGANUCCI

IL MITO DI AMORE E PSICHE DA APULEIO A PASCOLI


È possibile che lo scrittore latino Apuleio abbia inventato di sana pianta la fiaba di Amore e Psiche, così come è possibile che abbia ripreso e rimaneggiato una novella già esistente nella tradizione greca, attribuendole un nuovo significato, alla luce di una visione religiosa che fonde la filosofia platonica con il culto di Iside.
In ogni caso, il mito così come lo conosciamo risale al testo di Apuleio, che è poi stato variamente interpretato nel corso dei secoli dalla letteratura e dall’arte, in una lettura senza fine, passando anche attraverso il filtro della moderna psicoanalisi.

Sintesi del percorso

Apuleio: filosofo o mago?
L’Apologia (De magia) pronunciata in tribunale per difendersi da un’accusa infamante.

La funzione della fiaba di Amore e Psiche all’interno delle Metamorfosi.
Il paradosso di un romanzo di avventure, erotismo e magia che si traduce nella storia di un’iniziazione religiosa. Lucio come Psiche: la bella fabella come trasposizione simbolica di un itinerario spirituale, in parallelo con l’analogo percorso di Lucio-asino dalla bestialità all’iniziazione misterica.

Amore e Psiche nell’arte
Ricostruzione della fiaba attraverso una rassegna del repertorio iconografico.

Amore e Psiche nella letteratura
Psiche nei Poemi Conviviali di Pascoli: anima-farfalla, più tenue del fumo, più lieve dell’ombra.

Cenni sugli approcci psicanalitici al mito di Amore e Psiche.

Riferimenti bibliografici
Apuleio, Le Metamorfosi, a cura di L. Nicolini, Milano, Rizzoli BUR, 2005.

Sonia Cavicchioli, Le metamorfosi di Psiche. L'iconografia della favola di Apuleio, Venezia, Marsilio, 2002.
Gian Franco Gianotti, “Romanzo” e ideologia. Studi sulle Metamorfosi di Apuleio, Liguori, Napoli, 1986.
Elena Salibra, Pascoli e Psyche, Roma, Bulzoni, 1999.
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Giuliana Paganucci
Dopo la laurea in Lettere, il perfezionamento in storia (1978) e in semiotica letteraria (1982), ha insegnato storia dell’arte, materie letterarie e latino. Dal 2003 al 2007 è stata lettrice ministeriale in Ungheria, presso l’Università di Szeged.
Attualmente insegna al Liceo Scientifico di Pergola.
Ha scritto presentazioni di mostre per le Edizioni della Galleria Bellosguardo di Cagli; nell’ambito della didattica, ha tenuto corsi d’aggiornamento e ha pubblicato, con Raffaella Ceccarini e Paola Fazi, un testo di grammatica per la casa editrice D’Anna; ha curato la sezione relativa alle discipline umanistiche in alcuni volumi della collana “corsi & concorsi” della Maggioli.

29 gennaio 2009 GIACINTA CHIAPPINI

IN CAMMINO SULLE ORME DI SAN PAOLO A ROMA





Caravaggio, La conversione di Saulo



Il viaggio di San Paolo verso Roma


Sulla base delle testimonianze storiche e della tradizione cristiana, questi sono i dieci luoghi, memoria del passaggio di Paolo a Roma e della devozione delle comunità cristiane:



· La Basilica papale di San Paolo fuori le Mura,

dove il corpo del Santo riposa.




· L’Abbazia delle Tre Fontane,

luogo del martirio.



· La Basilica di San Pietro,

centro della Cristianità

e luogo della tomba di Pietro.


· La Basilica di San Giovanni in Laterano,

sede del vescovo di tutte le chiese di Roma, il Papa,

che conserva le reliquie di San Pietro e San Paolo.


Le chiese di San Paolo alla Regola e di Santa Maria in Via Lata, sorte sui luoghi delle residenze di Paolo a Roma.



· Il Carcere Mamertino, nei pressi del Foro romano,

luogo dell’ultima prigionia prima del martirio.


· La chiesa di Santa Maria in Transpontina,

dove si conservano due colonne

testimoni della flagellazione di Pietro e Paolo.


· Le Catacombe di San Sebastiano, sulla Via Appia, dove la tradizione vuole che i corpi dei Santi Pietro e Paolo siano stati trasferiti per alcuni decenni.





· La chiesa di Santa Prisca all’Aventino, sorta sul luogo della casa dei Ss. Aquila e Priscilla, la coppia che aveva sostenuto ed accompagnato Paolo nella missione in Gracia ed Asia Minore.



Giacinta Chiappini è nata a Civitanova Marche (MC). A seguito della prematura perdita del padre, alla tenera età di due anni, assieme a sua madre, venne a vivere a Cagli, dove lo zio, Achille Chiappini, all’epoca, prestava servizio nella locale Caserma dei Carabinieri con il grado di maresciallo. Andò ad abitare nella casa di Maria Vivani, soprannominata “Maria del Disegno” perché disegnava corredi, capi di abbigliamento, ecc. Così divenne cagliese, ed ancora abita la stessa casa che Maria Vivani, in seguito, le lasciò in eredità.
A Cagli ha frequentato le scuole elementari e medie, poi è andata in Urbino per frequentare l’Istituto Magistrale; lì ha alloggiato presso il collegio “Laura Battiferri” gestito dalle suore “Maestre Pie Venerini” e nel 1962 si è diplomata.
Per guadagnare qualcosa e, soprattutto, per poter preparare l’esame di concorso seguendo le lezioni di un professore pesarese, andò a lavorare come istruttrice nel collegio “Zandonai” di Padre Damiani a Pesaro. Furono tre anni duri, difficili ma anche proficui, perché finalmente, nel 1967, vinse il concorso magistrale ed entrò di ruolo.
Ha insegnato per alcuni anni in frazioni dei Comuni di Cagli e di Acqualagna, poi, dal 1979, a Cagli capoluogo, fino al 1999, quando è andata in pensione.
Cattolica praticante ed impegnata in parrocchia, da anni è catechista e fa parte di alcune associazioni di volontariato. E’ anche “priora” del “Terz’ordine domenicano” di Cagli.
Ha molti hobby (troppi, dice lei). Soprattutto ama leggere e viaggiare; ha visitato tantissime nazioni europee ed extraeuropee. Adora i paesi del Medio Oriente che descrive“caldi, con le loro atmosfere, la loro confusione, i loro colori; Israele, la Giordania, la Libia, il Marocco, la Tunisia, mi sono entrati veramente nel cuore, per non parlare dell’Egitto con la sua affascinante civiltà”. Forse è una questione di geni, di DNA, essendo sua madre nata a Tunisi da genitori siciliani.
La città che comunque ama di più è Roma dove risiedono il fratello e due nipoti che lei definisce “splendide”, che ama molto e di cui è orgogliosa. La grande, Guglielmina, insegnante di lettere in un istituto tecnico; l’altra, Maria Grazia, medico, dirige il reparto di emodialisi presso l’Ospedale “Fate bene fratelli”, sull’Isola Tiberina. Con loro, o qualche volta da sola, va sempre in giro per Roma alla ricerca di luoghi “insoliti”, “particolari”, poco conosciuti, lontani dai consueti giri turistici.Da quando è in pensione frequenta l’UNILIT e collabora molto attivamente









26 gennaio 2009 ALBERTO MAZZACCHERA

LA ROCCA ED IL PALAZZO PUBBLICO DI FEDERICO DA MONTEFELTRO. NUOVI DOCUMENTI E RIFLESSIONI SULLE FABBRICHE DI FRANCESCO DI GIORGIO MARTINI A CAGLI.Il Palazzo Pubblico di Cagli è un edificio complesso che ha subito una serie di trasformazioni nel corso dei secoli. La presenza di Francesco di Giorgio Martini è accertata per quanto riguarda la Rocca ed il Torrione. Sulla attribuzione del Palazzo Pubblico a Francesco di Giorgio Martini già si era orientato a suo tempo Guido Boccolini negli anni ’70. I lavori eseguiti negli ultimi anni ci hanno però consentito una lettura più precisa dell’edificio e questi lavori, insieme ad una serie di documenti d’archivio riletti alla luce di quanto veniva via via ritrovato, ci consentono di assegnare con maggiore sicurezza l’edificio, nella sua trasformazione tardo quattrocentesca, a Francesco di Giorgio Martini. Un particolare da sottolineare è che nel 1476 avvenne la donazione, da parte dei cittadini cagliesi, del loro Palazzo, simbolo della Magistratura cittadina, al Duca Federico da Montefeltro. Il 1476 non coincide con l’investimento di Federico a Duca, fatto già avvenuto nel 1474. Da una nota degli anni ’70 del prof. Franceschini si legge che nel 1376 era stato stipulato il patto fra Urbino e Cagli, in termini assolutamente paritari, per la definizione dei territori e la costituzione di uno stato unitario alle dipendenze dei Montefeltro all’interno dello Stato della Chiesa. Per questa paritarietà i Duchi di Urbino non costruirono il loro Palazzo in Cagli, bensì attesero che questo venisse loro donato dalla cittadinanza cagliese. Ecco quindi come, un secolo dopo, nel 1476 appunto, che il Palazzo Pubblico, allora detto Palazzo Ducale, venne donato al Duca Federico da Montefeltro.
Quando poi nel 1631 i Granduchi di Toscana vennero a rivendicare le loro proprietà, in virtù del diritto ereditario, a Gianfrancesco Castracane e ad Antonio Gucci venne affidato il compito di stilare una relazione a difesa delle proprie ragioni contro le pretese fiorentine. Tale rapporto è oggi utile a comprendere le funzioni svolte all’interno del Palazzo. Innanzi tutto si sostiene che il Palazzo era posseduto e goduto dalla cittadinanza da tempo immemorabile per l’abitazione e la residenza che ne ha fatto il Magistrato della Città, per avervi tenuto gli Officiali Pubblici di Cancelleria, l’Archivio, il Tribunale dei Giudici, la Scuola, le Scene di palco che si teneva per recitare le commedie, il Monte di Pietà, l’orologio e sfera, il principio di una loggia, alcune pitture, le armi, i simboli, i protettori della Città dipinti, dentro e fuori, sopra le volte ed altre cose fatte in detta Casa a spese della comunità ed a suo arbitrio come appare dai libri della Cancelleria di detta Città.
Il Palazzo Pubblico è costituito dal Palazzo dei Priori o della Magistratura, che è quello che si affaccia sulla Piazza allora detta Piazza Maggiore. Sono leggibili tanto sul fronte che sulle facciate laterali le piccole finestre oggi tamponate (al primo piano), mentre al piano superiore aveva una loggia (più alta dell’attuale piano di gronda).

Al Palazzo si accedeva dalla Piazza Maggiore mediante un accesso rialzato; si possono notare gli stipiti d’angolo del portale rialzato appena sotto l’attuale balcone.

Si suppone che detto accesso rialzato fosse raggiungibile mediante uno scalone in pietra del tipo di quello del Palazzo dei Consoli di Gubbio o del Palazzo dei Priori di Perugia. Per accedere invece al piano terra c’era la porta ad arco gotico, oggi tamponata, chiaramente leggibile sulla destra dell’attuale ingresso alla Sala del General Consiglio.

All’interno del Palazzo, dove oggi si trova il Cortile del Cosmo, lo scalone oggi detto delle carceri doveva condurre al giardino pensile, mai ultimato, posto al di sopra del cortile, con i suoi tre finestroni, oggi tamponati, ma ancora ben evidenti sulla facciata laterale di via Leopardi.


Nel 2007 sono state recuperate le Segrete, due piccoli locali sotterranei privi di pavimentazione, dove sono stati rinvenuti molti materiali, soprattutto frammenti ceramici, provenienti da quella che era, come si è detto, l’abitazione e residenza della Magistratura cittadina.



Durante il restauro del 2007, nella Sala del General Consiglio è emerso un doppio strato di affreschi: uno più antico, che sembrerebbe richiamare in qualche modo una veduta di Cagli, ed uno sovrastante, posteriore, che rappresenterebbe Roma, con i particolari di Castel Sant’Angelo e della Colonna Traiana.





Il Palazzo del Podestà, a differenza del Palazzo Pubblico, è quello dove il Podestà esercitava la giustizia e dove erano anche gli spazi ad uso del Mercanti. Fino al 1476 fu sede dei Duchi di Urbino. Gli interventi ancora in corso su questo palazzo consistono nel ripristino delle finestre ad arco a tutto sesto del piano superiore, nella tamponatura dei due arconi di accesso alla Loggia dei Mercanti, ed alla sistemazione dei locali interni.







CURRICULUM VITAE DI ALBERTO MAZZACCHERA(limitatamente all'attività svolta in campo storico-artistico)


INCARICHI RICOPERTI

-Consigliere del Ministro per i Beni e le Attività Culturali (dal 2007 al maggio 2008).

-Vice Sindaco con deleghe ai Beni Culturali e Monumentali (dal 1999) e al Turismo (dal 2004) del Comune di Cagli. Incarico conferito nel 1999 quale tecnico per i Beni Culturali.

-Membro dal 1997 della Deputazione di Storia Patria per le Marche avente sede in Ancona (Presidente: prof. Gilberto Piccinini).

-Membro dal 2003 dell’Accademia Raffaello avente sede in Urbino (Presidente: prof. Giorgio Cerboni Bajardi)

-Consigliere e Segretario Aggiunto dal 1991 del Centro Studi Avellaniti avente sede presso l'Abbazia di Fonte Avellana (Fondatore: card. Pietro Palazzini; Presidente: card. Achille Silvestrini).

-Vice Presidente Regionale e dal 1991 Coordinatore dell'Istituto Italiano dei Castelli avente sede in Roma a Castel Sant'Angelo (Presidente: prof. arch. Flavio Conti).

-Membro dal 1992 dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano avente sede in Roma al Vittoriano (Presidente: prof. Giuseppe Talamo).

-Membro dal 1995 del Centro di Studi Storici Maceratesi avente sede in Macerata (Presidente: prof. Pio Cartechini).

-Socio fondatore dal 1995 dell'Associazione culturale "Le cento città" (già Presidente Onorario: sen. prof. Carlo Bo).

-Presidente (anno 2004-2005) e socio fondatore del Rotary Club Cagli – Terra Catria Nerone.

-Responsabile dal 1995 per i Beni Artistici, Storici e Archivistici della Parrocchia della Basilica Cattedrale di Cagli.

-Conservatore dal 1994 della monumentale chiesa di Santa Chiara di proprietà del Comune di Cagli.


PUBBLICAZIONI

-Autore di "Cagli. Comune e castelli" edito nel volume storico "Catria e Nerone. Un itinerario da scoprire" (Pesaro 1990). Il libro fu presentato al pubblico nell'aprile del 1991 dal prof. Werther Angelini (Università degli Studi di Urbino) e dall'arch. ing. Vittorio Faglia (Presidente nazionale dell'Istituto Italiano dei Castelli).

-Autore di "L'ultimo Antoni e la difesa dell'individuo" pubblicato sulla rivista culturale "Nuova Antologia" (fasc. 2187 del luglio-settembre 1993), allora curata dal sen. Giovanni Spadolini.

-Coautore con Benedetta Montevecchi (Direttore Storico dell'Arte della Soprintendenza P.S.A.E. delle Marche) del volume "Gaetano Lapis. I dipinti di Cagli" (Urbania 1994).
Il volume è stato presentato il 29 ottobre 1994 dallo storico dell'arte Italo Faldi.

-Autore di "Le spoliazioni napoleoniche perpetrate nella diocesi di Cagli" pubblicato nel 1996.

-Autore del volume dedicato ai beni culturali della città di Cagli e dei comuni di Serra Sant'Abbondio, Frontone, Cantiano Acqualagna, Piobbico e Apecchio intitolato "Il forestiere in Cagli. Palazzi, chiese e pitture di una antica città e terre tra Catria e Nerone" pubblicato nel 1997 con ampia prefazione dello storico dell'arte Vittorio Sgarbi.

-Autore di "La rocca di Francesco di Giorgio Martini in Cagli alla luce di nuovi documenti d'archivio" pubblicato nel 1997 sulla rivista "Castella Marchiae".

-Autore di “Soppressione degli ordini religiosi e confische dei beni ecclesiastici nella diocesi di Cagli dopo l'Annessione" pubblicato nel 1998.

-Autore del volume "Cagli e le terre dal Catria al Nerone". Saggio storico-artistico edito nel 1998.

-Autore di "Cagli" dedicata ai palazzi cagliesi, in "Palazzi e dimore storiche tra Catria e Nerone" pubblicato nel 1998 per i tipi della Laterza di Bari.

-Autore di "Logge e cortili dei palazzi pubblici" in "Chiostri cortili e corti delle Marche. L'architettura degli spazi segreti" pubblicato nel 1999 per i tipi della Motta Editore.

-Autore del volume "Portali gentilizi a Cagli" pubblicato nel 1999 per conto dell'Associazione Dimore Storiche Italiane

-Autore di "Francesco Pucci. Ebanista intarsiatore dell'Ottocento" in “Il mobile pesarese. Dai maestri artigiani alla produzione industriale “ pubblicato nel 2000 per i tipi de Il lavoro editoriale.

-Autore di “Origine e soppressione del Monte di Pietà di Cagli” in “Monti di Pietà, finanza locale e prestito ebraico nelle Marche in età moderna” pubblicato nel 2000.

-Autore di “Gaetano Lapis (Cagli, 1706 – Roma, 1773) in catalogo di mostra “I sensi e le virtù. Ricerche sulla pittura del ‘700 a Pesaro e Provincia” pubblicato nel 2000 per i tipi Artioli Editore.

-Autore di "Aspetti sociali ed economici di un comune dello Stato Pontificio: Cagli nel XVIII secolo" pubblicato nel 2005.

-Autore di “La Rocca e il Palazzo Pubblico del Duca Federico da Montefeltro. Nuovi documenti e riflessioni sulle fabbriche di Francesco di Giorgio a Cagli” pubblicato nel 2006.

-Autore di “Una città per la chiesa di San Francesco. Il caso della traslazione di Cagli voluta da papa Niccolò IV” in catalogo di mostra “Arte francescana tra Montefeltro e Papato 1234-1528” pubblicato nel 2007 per i tipi Skirà.

-Autore dei testi critici pubblicati sui cataloghi di varie mostre d’arte: “Claudio Cesarini. Scultura nel cantiere” (2000), “Enzo Torcoletti, Ettore Gambioli. Scultori delle Marche” (2001); “Misura unica per una collezione. Pittura del secondo Novecento della Collezione Fiocchi nel cantiere di Palazzo Tiranni - Castracane” (2002); “Lontano. Viaggio fotografico di Adriano Gamberini” (2002); "Fine Novecento. Le molteplici linee dell'arte in chiusura del Secondo Millennio, nel cantiere di Palazzo Tiranni – Castracane" (2003); “Luca Sguanci” (2003); “Luberti. Sculture” (2003); “Da Cagli a Cagli. Disegni di Corrado Cagli” (2004); “Immagine del Cristo Morto. Foto del Venerdì Santo di Cagli di Alessandro Adami” (2004); “Vuoto compiuto. Guglielmo Anniballi” (2005).

-Autore di testi introduttivi di pubblicazioni diverse quali: “Della traslazione e riedificazione della città di Cagli” di A. Maestrini (ristampa anastatica del 1989); “Italo de Feo. Cenni biografici” (2000); “A noi la parola. Riflessioni, pensieri, provocazioni degli studenti” (2002), “Documenti del Comune di Cagli. Regesti I, 1. La città antica (1115-1287)” (2006).

-Autore di schede pubblicate su: “Provincia di Pesaro e Urbino. Storia, arte, cultura, geografica” 1998); “Guida ed itinerario ai principali castelli e mura fortificate delle Marche con descrizione storica” (2000);

-Curatore del volume “Gaetano Lapis e la cultura artistica nelle Marche a metà Settecento” pubblicato nel 2005.

-Curatore del volume “I laghetti collinari. Una realtrà marchigiana e una risorsa per il futuro” pubblicato nel 2005 per conto del Rotary Club Cagli, Terra Catria Nerone.

-Curatore con Alessandro Marchi del catalogo “Arte francescana tra Montefeltro e Papato 1234-1528” edito nel 2007 da Skirà.

-Curatore e autore di “Studi di Lapis. Modelletti e opere inedite di Gaetano Lapis”, piccolo catalogo edito nel 2008.


CONVEGNI E MOSTRE D’ARTE

-Segretario del Comitato Scientifico del "VII Centenario della Riedificazione della città di Cagli"; iniziativa posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e concretizzata tra il 1989 e il 1990. Tra i membri del comitato figuravano: prof. Luigi Michelini Tocci, card. Pietro Palazzini, dr.ssa Maria Rosaria Valazzi.

-Relatore, con i "Mochi nella società cagliese nell'Ottocento", al dibattito del 13 dicembre 1991 organizzato dalla Comunità Montana del Catria e del Nerone per la presentazione del progetto di restauro del Palazzo Mochi-Onori di Cagli.

-Relatore, con "Aspetti sociali ed economici di un comune dello Stato Pontificio: Cagli nel XVIII secolo", al convegno di studi "Gaetano Lapis e la cultura artistica nelle Marche a metà Settecento", che si è tenuto a Cagli dal 28 al 30 ottobre 1994. Il testo è pubblicato con i relativi atti del convegno.

-Relatore, con "Le spoliazioni napoleoniche perpetrate nella diocesi di Cagli", al XIX convegno di studi del Centro Studi Avellaniti del 24-26 agosto 1995. Il testo è stato pubblicato con gli atti del XIX convegno di studi (Urbania 1996).

-Relatore, con "Soppressione degli ordini religiosi e confische dei beni ecclesiastici nella diocesi di Cagli dopo l'Annessione", al XXI convegno di studi del Centro Studi Avellaniti del 28-30 agosto 1997. Il testo è stato pubblicato con gli atti del XXI convengo di studi (Urbania 1998).

-Promotore, autore e coordinatore del progetto del convegno di studi "Gaetano Lapis e la cultura artistica nelle Marche a metà Settecento" nonché curatore della mostra-itinerario "Gaetano Lapis. Le opere e i luoghi" che la Regione Marche ebbe a inserire tra le iniziative culturali di particolare interesse regionale.
L'organizzazione scientifica, alla quale ha preso parte in veste di segretario, è stata affidata in particolare alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Marche nella persona del Soprintendente dr. Paolo Dal Poggetto, nonché al prof. Bruno Toscano della III Università degli Studi di Roma.
Hanno aderito all'iniziativa anche l'Università degli Studi di Urbino e la III Università degli Studi di Roma, nonché la Deputazione di Storia Patria per le Marche.
Il convegno di studi si è tenuto in Cagli il 28-30 ottobre 1994, mentre la mostra-itinerario delle opere del Lapis è stata inaugurata il 28 ottobre 1994. Tra gli ospiti illustri che hanno visitato la mostra figura l'allora Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana on. Vittorio Sgarbi. Parole di encomio per la mostra sono state espresse anche dallo storico dell'arte Federico Zeri.
Hanno partecipato al convegno di studi in veste di relatori: P. Zampetti, P. Dal Poggetto, I. Faldi, S. Anselmi, L. Arcangeli, D. Ferriani, L. Cicetti, W. Angelini, A. Mazzacchera, S. Corradini, G. Sapori, L. Mochi Onori, D. Biagi Maino, M. T. Caracciolo, W. Curzi, R. Battistini, L. Barroero, M. Olivier, B. Montevecchi, V. Casale, S. Rudolph, G. Sestieri, C. Prete, C. Arseni, B. Toscano.

-Relatore, con "La Rocca e il Palazzo Pubblico di Cagli del Duca Federico da Montefeltro. Due edifici martiniani riletti attraverso l’analisi delle fonti, alla luce dei nuovi documenti d’archivio e immagini antiche” al convegno di studi “Contributi e ricerche su Francesco di Giorgio Martini nell’Italia Centrale” tenuto ad Urbino il 22 marzo 2003.

-Curatore della mostra d’arte contemporanea “Claudio Cesarini. Scultura nel cantiere” realizzata in Cagli (dal 28 luglio 2000 al 7 gennaio 2001) nel piano nobile di Palazzo Tiranni – Castracane (patrocinata dalla Provincia di Pesaro e Urbino e dal Comune di Cagli) nonché autore dell’introduzione critica del relativo catalogo stampato nel 2000.

-Curatore, insieme a Armando Ginesi, della mostra d’arte contemporanea “Misura unica per una collezione. Pittura del secondo Novecento della Collezione Fiocchi nel cantiere di Palazzo Tiranni - Castracane” realizzata in Cagli (dal 2 agosto 2002 al 17 novembre 2002) nel piano nobile di Palazzo Tiranni – Castracane (patrocinata dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dal Comune di Cagli e realizzata con il contributo dell’Unione Europea) nonché autore di una scheda critica pubblicata nel relativo catalogo stampato nel 2002.

-Curatore, insieme ad Arnaldo Romani Brizzi, della mostra d'arte contemporanea "Fine Novecento. Le molteplici linee dell'arte in chiusura del Secondo Millennio, nel cantiere di Palazzo Tiranni – Castracane" realizzata in Cagli (dal 25 luglio al 12 ottobre 2003) nel piano nobile di Palazzo Tiranni – Castracane (patrocinata da: Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Cagli) nonché autore di una scheda critica pubblicata nel relativo catalogo stampato nel 2003.

-Curatore, insieme ad Arnaldo Romani Brizzi e Francesco Muzzi, della mostra d’arte contemporanea “Da Cagli a Cagli. Disegni di Corrado Cagli” realizzata in Cagli (dal 7 febbraio al 7 marzo 2004) nel Museo Archeologico e della Flaminia (patrocinata da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Cagli) nonché autore di una scheda critica pubblicata nel relativo catalogo stampato nel 2004.

-Curatore della mostra fotografica “Immagine del Cristo Morto. Foto del Venerdì Santo di Cagli di Alessandro Adami” realizzata in Cagli (dal 10 aprile al 2 maggio 2004) nella Sala dell’Abbondanza del Palazzo Pubblico (patrocinata da: Comune di Cagli, Confraternita del SS.mo Crocifisso e San Giuseppe) nonché autore dei testi critici e storici pubblicati nel relativo catalogo stampato nel 2004.

-Curatore con Lorenza Mochi Onori della mostra “Arte francescana tra Montefeltro e Papato 1234-1528” realizzata a Cagli (dal 24 marzo al 1° luglio 2007) nel Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli e nella chiesa di San Francesco (patrocinata da: Ministero Beni e Attività Culturali, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Cagli, Soprintendenza P.S.A.E. delle Marche, Soprintendenza P.S.A.E. di Milano, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Università degli Studi di Macerata).

-Curatore con Lorenza Mochi Onori della mostra “Studi di Lapis. Modelletti e disegni inediti di Gaetano Lapis” (dal 5 aprile al 15 giugno 2008) nel Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli (patrocinata da: Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Cagli, Soprintendenza PSAE delle Marche).


COLLABORAZIONI CON PERIODICI E TV

-Segretario di Redazione dal 1997 della rivista di studi storici castellani intitolata "Castella Marchiae". Direttore della rivista è il prof. Fabio Mariano (Università degli Studi di Ancona).

-Collabora con vari periodici locali e con i quotidiani "Il Resto del Carlino" e "Il Corriere Adriatico" e dal 2000 fino al 2004 ha collaborato con la rivista “I protagonisti” edita in Pesaro (tiratura 8.000 copie) per la quale ultima curava la rubrica mensile di arte e storia “Lo scaffale”.

-Ospite a varie trasmissioni radiofoniche e televisive a carattere storico realizzate dalla Sede Regionale e dal Dipartimento Video Sapere della RAI, nonché da emittenti radiofoniche e televisive private che operano in ambito regionale.
In particolare si segnalano le tre trasmissioni di "Viaggio in Italia" della RAI, andate in onda con diffusione nazionale nei giorni del 04.12.1995, 01.07.1996, 03.07.1996; nonché "Linea Verde" del 04.01.2004 e “Ulisse: viaggio nel nostro tempo” di TVRS del 21.04.06.

-Ha fondato nel 1979 e diretto fino al 1981 Radio Cagli, emittente locale gestita da un gruppo di giovani.


VIDEO

-Ha realizzato nel 2007 con la musicologa e cantatrice Nella Anfuso il video “San Francesco ritrovato in Cagli sulla consolare Flaminia”.
Nell’archivio 2007 della Testata Giornalistica UNISU (
www.unisu.it) diretta da Mimmo Tartaglia dell’Università Telematica di scienze Umane di Roma, tale video è fruibile nella versione integrale.


RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI

-Autore delle relazioni storico-artistiche del progetto di restauro della Basilica Cattedrale di Cagli che stilato nel 1989 ha permesso il finanziamento delle coperture delle navate laterali e di parte del transetto nonché dell’ulteriore progetto dell’anno 1999 che ha consentito di reperire i mezzi finanziari per il restauro delle pavimentazioni e dell’impianto di riscaldamento sottopavimento.

-Ha curato, quale volontario, per il Comune di Cagli e vari Enti Ecclesiastici l'elaborazione delle relazioni storico-artistiche di diversi progetti di restauro, tra le quali in particolare nel 1989 quella intitolata "Studio per la tutela dei caratteri artistici e storici del periodo ducale nel comune di Cagli" per la proposta di legge n° 2242 del 18 aprile 1990 presentata al Senato della Repubblica dai senatori Bo, Venturi, Volponi, Tornati e Argan e denominata "Disposizioni per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, ed ambientale della città di Urbino nonché dei territori dei comuni dell'area culturale del Ducato dei Montefeltro e dei Della Rovere".
Il citato disegno è stato infine tramutato nella Legge n° 103 del 05.04.1993 in base al quale è stato finanziato in Cagli, con oltre un miliardo di lire, il progetto di restauro del Palazzo Tiranni - Castracane di proprietà ecclesiastica, individuato sede del museo diocesano e di quello civico. Per lo stesso Palazzo Tiranni - Castracane aveva già curato i testi di un progetto del 1988 il cui finanziamento ex Legge 29 ottobre 1987 n° 449 fu impiegato per il rifacimento delle coperture.

-Promotore e curatore dei testi di carattere storico-artistico del progetto, depositato dal Comune di Cagli, finanziato in base al Programma Integrato Mediterraneo Marche che ha permesso tra il 1994 e il 1995 il rifacimento delle coperture del quattrocentesco Santuario di Santa Maria delle Stelle di Monte Martello.

-Promotore e coordinatore dal 1989 dei lavori di restauro, finanziati in larga parte con capitali privati, di oltre 150 opere d'arte (pale d’altare, dipinti a corredo di altari, affreschi, stendardi da parata, statue, cicli di stucchi, portali, soffitti lignei, cori ecc.) conservate nella città di Cagli e comuni limitrofi (Cantiano, Serra Sant’Abbondio, Fossombrone, Pergola), ha tenuto le relative relazioni storico-artistiche in occasione delle cerimonie di presentazione al pubblico delle opere restaurate.
Tra le opere sottoposte a restauro, oltre l'organo della Basilica Cattedrale di Nicola Morettini del 1889, figurano quelle dell'Alberti da Ferrara e della Bottega e della Scuola del Barocci, nonché del Sassoferrato, Nasini da Siena, Luigi Garzi, Sebastiano Conca, Gaetano Lapis.
Per tale attività di tutela dei beni culturali ha ricevuto in data 15.09.1995 anche una lettera del Soprintendente dr. Paolo Dal Poggetto (Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Marche) dove, riferendosi a Mazzacchera, sottolinea che "sono note la grande competenza e disponibilità, la vasta preparazione storico-artistica e le notevoli capacità organizzative".

-Ha realizzato a quattro mani con l'arch. Roberto Ceccarelli il "Progetto Labre. Recupero e valorizzazione del monastero benedettino di San Pietro in Cagli lungo la Flaminia" che è stato finanziato con i fondi del Grande Giubileo del 2000 fuori Lazio con la somma di Lit. 3.445 milioni.

-Ha ottenuto, quale Assessore ai Beni Culturali e Monumentali del Comune di Cagli, vari finanziamenti per edifici monumentali della città di Cagli per oltre 7,6 milioni di euro. Tra questi figurano: il restauro della chiesa di San Francesco; il restauro del convento di San Nicolò e di Porta Massara; il restauro del fabbricato un tempo ospizio per i pellegrini che fiancheggia il Santuario di Santa Maria delle Stelle e per il completamento del tempio; il restauro del Torrione di Francesco di Giorgio Martini, il restauro del Palazzo Pubblico, il restauro della Sala del General Consiglio del Palazzo Pubblico.
Nella stessa veste ha già concluso il restauro del ciclo di affreschi seicenteschi della cripta della chiesa di San Domenico in Cagli del Viviani, detto il Sordo, allievo del Barocci, nonché il restauro dell’elaborato portale marmoreo con colonne tortili e lanceolate del 1348 della chiesa di San Francesco in Cagli.

-Quale Assessore ai Beni Culturali e Monumentali di Cagli è uno dei promotori della costituzione del Polo Bibliotecario e Archivistico e del Museo del Libro che si realizzerà nel seicentesco Palazzo Berardi Mochi Zamperoli.
Ha avviato, affidando l’incarico al paleografo Baldetti, la regestazione e trascrizione di 450 atti del fondo pergamenaceo dell’Archivio Storico Comunale (1132 pezzi a partire dall’anno 1115) è ha ottenuto finanziamenti per le prime due fasi dell’opera di inventariazione e catalogazione dell’archivio storico (oltre 600 metri lineari di documenti dal Tre all’Ottocento).
Nel 2006 è stato pubblicato il primo volume delle carte dell’archivio storico comunale concernenti oltre 450 pergamene tra le quali figurano atti dell’imperatore Federico II.

-Quale Responsabile ai Beni Culturali della Cattedrale ha ottenuto un finanziamento per la realizzazione del nuovo impianto elettrico e illuminotecnico nonché degli impianti antintrusione e rilevazione incendi per i locali contenenti l’archivio dell’ex Diocesi di Cagli e quello del Capitolo della Cattedrale.
Nella stessa veste ha portato a compimento il restauro della Basilica Cattedrale di Cagli (riaperta al pubblico nell’aprile 2004).

-Quale Priore della Confraternita del SS.mo Sacramento ha avviato l’iter procedurale che ha condotto per la chiesa di Santa Chiara in Cagli all’ottenimento di un finanziamento per il restauro dell’intero edificio.

-Ha curato, sempre in Cagli, quale Responsabile per i beni culturali della Parrocchia della Basilica Concattedrale di Cagli l’intervento di recupero e restauro strutturale della chiesa di San Giuseppe concluso nel febbraio 2007.
Nella stessa veste ha coordinato i restauri dell’intero ciclo decorativo plastico e pittorico della volta del XVI sec. e facciata interna della chiesa nonché degli altari laterali lapidei cinquecenteschi nonché degli affreschi seicenteschi. A completamento di tale intervento ha ottenuto il finanziamento per la realizzazione del nuovo impianto elettrico e illuminotecnico della chiesa.

-Ha completato, quale Assessore ai Beni Culturali e Monumentali di Cagli, l’opera di potenziamento del Museo Archeologico e della Flaminia di Cagli previo ottenimento dei finanziamenti per i nuovi allestimenti e la consegna di numerosi reperti del territorio che si trovavano nei depositi del Museo Archeologico di Ancona della Soprintendenza Archeologica delle Marche, ed ha promosso varie donazioni tra le quali figurano gli oltre 50 pezzi, vasi etruschi e della Magna Grecia, della collezione Amatori.


OPERE D’ARTE RECUPERATE

-Ha recuperato, con azione avviata nel 1996, la pala dell’altar maggiore della chiesa di San Nicolò in Cagli opera di Gaetano Lapis del 1739 raffigurante “La Madonna del Rosario e San Domenico” asportata dai napoleonici nel 1811. Il dipinto, dopo il restauro, è stato riposizionato nell’anno 2000 nel suo sito d’origine.

-Ha recuperato, quale Assessore ai Beni Culturali e Monumentali di Cagli, nel 2001 un monumentale camino in pietra arenaria della prima metà del Cinquecento (2,17x2,60 m) attribuito a Bartolomeo Ammannati che, dopo essere stato smontato da un palazzo gentilizio di Cagli, era stato collocato fin dagli anni Venti del Novecento nel salone dei ricevimenti dell’Ambasciata d’Italia a Washington. L’operazione intrapresa nel 1996 ha trovato la sua conclusione con l’accordo formalizzato tra Comune di Cagli, Ministero degli Esteri e Soprintendenza P.S.A.E. delle Marche del 2001. Il camino, opportunamente restaurato, dal 2002 è posto nel piano di rappresentanza nel Palazzo Pubblico di Cagli.

-Ha nel 2002 avviato, stimolato e sostenuto, quale Assessore ai Beni Culturali e Monumentali di Cagli, con il pieno condiviso coinvolgimento delle competenti autorità del Ministero per i Beni e le Attività Culturali il processo e relativo dibattito scientifico che hanno permesso nel 2005 di riportare alla luce, dopo oltre quattro secoli, il vasto ciclo di affreschi della quarta decade del Trecento della chiesa di San Francesco ritenuto il capolavoro di Mello da Gubbio. Ciò è stato possibile attraverso il consolidamento statico della volta gotica ad ombrello dell’abside duecentesca, lo smontaggio del catino absidale ottocentesco che occultava la vista del sovrastante catino affrescato, ed infine il restauro degli affreschi interamente coperti da uno strato di calce nel 1579.

-Ha promosso, quale Assessore ai Beni Culturali e Monumentali di Cagli, nel 2005 la convenzione con la Fondazione della Cassa di Risparmio di Pesaro e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche per la musealizzazione della serie dei cinque dipinti di Gaetano Lapis (Cagli, 1706 – Roma, 1773) raffiguranti “Storie dalla Gerusalemme Liberata”.
La serie dei cinque grandi oli su tela (205 x 260 cm) in precedenza collocata negli uffici della Banca delle Marche, è ora per la prima volta stabilmente offerta alla piena fruizione pubblica poiché dal 21.10.2005 risulta esposta nella Galleria Nazionale delle Marche a Palazzo Ducale in Urbino e nel 2007 troverà la sua definitiva collocazione negli spazi museali della città di Cagli.


ONORIFICENZE

-Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con D.P.R. del 2 giugno 2003

-Caballero de mèrito dal 1998 del S.M.O Constantiniana de San Jorge (Gran Maestro l’Infante di Spagna)


PREMI E ATTESTAZIONI

-Il 15 giugno 2002, su decisione della Giuria presieduta da Giovanna Rotondi Terminiello (Soprintendente ai Beni Artistici e Storici della Liguria), riceve insieme al Comune di Cagli il “Premio Rotondi ai salvatori dell’Arte” per la Sezione Marche anno 2002. La motivazione, per la parte che lo riguarda direttamente, attiene l’opera svolta a favore della conservazione e valorizzazione dei beni culturali attraverso i suoi molteplici incarichi tra i quali quello di Assessore ai Beni Culturali e Monumentali del Comune di Cagli ed il recupero di opere d’arte quali la pala del Lapis trafugata nel 1811 ed il camino cinquecentesco dell’Ammannati che si trovava a Washington D.C. (U.S.A.).

-Il 12 agosto 2003 gli è stato conferito il "Premio Internazionale Foyer des Artistes" istituito nel 1973 dal Centro Internazionale di Cultura, Arte e Scienza "Foyer des Artistes" di Roma e riconosciuto dalla Presisenza del Consiglio dei Ministri quale premio nazionale di cultura.
Nell'Albo d'Oro dei Premiati figurano, tra i tanti personaggi illustri, anche Sua Santità Giovanni Paolo II che lo ha ricevuto personalmente, nonché il card. Pietro Palazzini, il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, gli attori Vittorio Gassman e Alberto Sordi, i registi Franco Zeffirelli, Lina Wertmuller e Leonardo Pieraccioni, il soprano Renata Tebaldi, il Direttore Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Francesco Sicilia.
Nel caso specifico il Premio gli è stato assegnato per lo straordinario impegno nel campo della tutela, valorizzazione e recupero anche all'estero dei beni culturali e per l'opera di promozione della cultura. La cerimonia di consegna del Premio è avvenuta alla presenza del Soprintendente per il Polo Speciale Museale Romano Claudio Strinati e degli ambasciatori presso la Repubblica d'Italia, dell'Uruguay e del Salvador (membri del Comitato d'Onore del Premio) nonché di numerosi parlamentari italiani.

-Nomina a “Benemerito della Basilica Cattedrale di Cagli” conferita dal Vescovo di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola mons. Vittorio Tomassetti il 9 maggio 2004, giorno della solenne inaugurazione per la riapertura della fabbrica della Basilica Cattedrale chiusa al pubblico a seguito dello sciame sismico del 1997. Tale benemerenza gli è stata conferita “per la straordinaria opera di promozione e coordinamento costantemente svolta negli anni [fin dal 1989] ai fini del restauro di larghissima parte delle opere d’arte ivi conservate e per l’eccezionale e complessa attività compiuta sul fronte della realizzazione dei lavori finalizzati alla riapertura della chiesa” Cattedrale.

-Il Soprintendente al Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche Paolo Dal Poggetto nel 1995 ha scritto: di lui “sono note la grande competenza e disponibilità, la vasta preparazione storico-artistica e le notevoli capacità organizzative”.

-Vittorio Sgarbi sulle pagine de “Il Giornale” il 6 giugno 2005 nel descrivere l’impresa del ritrovamento e dello svolgimento del recupero e restauro del vasto ciclo di affreschi (circa 100 mq) della quarta decade del Trecento attribuito a Mello da Gubbio ha scritto “sotto lo sguardo trepido e vigile dell’amoroso assessore alla cultura, senza paragone il più sensibile d’Italia, Alberto Mazzacchera” che in precedenza (intervista del marzo 2003) aveva definito “il migliore assessore alla cultura del Centro-Italia”.

-Il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Mario Lolli Ghetti nel giugno 2006 ha segnalato con propria lettera “la sua grande preparazione nel campo della tutela e valorizzazione dei beni culturali, unita alla più assoluta dedizione ed alla notevole capacità di sintesi”.


PROFESSIONE

Consulente Aziendale dal 2004 e già Responsabile dell’Ufficio Legale e Ufficio Contratti della società La Façonable S.p.a. (dal 1990 al 2004).

























22 gennaio 2009 ELISA PASCUCCI

MANGIARE SANO PER VIVERE MEGLIOIl cibo che mangiamo è come il carburante che fornisce al nostro corpo l’energia di cui ha bisogno per funzionare perfettamente. Tutti abbiamo nel nostro corpo centinaia di milioni e miliardi di cellule, ciascuna delle quali ha bisogno di un rifornimento costante e quotidiano di alimenti.
I benefici sono numerosi, tuttavia la scelta dei cibi salutari può farci apparire e sentire in perfetta forma: mangiare in modo salutare è la chiave del benessere.
I cibi si possono suddividere in cibi buoni e cattivi.
I cibi buoni sono quelli che:
- migliorano la capacità di pensare
- risollevano il morale
- riducono lo stress
- incrementano la vitalità
- mantengono sano il cuore
I cibi buoni si suddividono in:
- cibi vivi (crudi, sono quelli che non sono stati cucinati in maniera elaborata, bolliti, cotti in microonde), di conseguenza sono nel loro stato originale e contengono gli enzimi che sono la loro forza vitale e favoriscono il processo digestivo.
- proteine vegetali, formate chimicamente da carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, i quali sono di più facile demolizione e digestione (ad esempio i cereali, i germogli che spuntano dai semi, ecc.)
- proteine animali, che si trovano nelle carni in genere
carboidrati, sono quelli senza aggiunta di zucchero raffinato (per esempio la frutta, il pane integrale, i cereali, il riso e gli ortaggi)
- cibi biologici, sono quelli che non vengono trattati con prodotti chimici: fertilizzanti, pesticidi, sostanze che attaccano le nostre cellule e si trasformano, nel nostro corpo, in tossine
- grassi buoni, soni i semi di lino, di girasole, alghe, olio di oliva, pesce. avocado, ecc.
I cibi cattivi sono quelli che durante la cottura troppo prolungata perdono la loro sostanza nutritiva; quindi è meglio mangiarli crudi o cotti a vapore.
I cibi cattivi si suddividono in:
· proteine cattive: troppi cibi di derivazione animale ad alto contenuto proteico (carni rosse e grasse, ecc.) rischiano di avvelenare il nostro corpo, rendere acido il sangue, diminuire il calcio, imponendo un superlavoro al fegato e ai reni. Anche il latte di mucca, pu essendo un alimento completo, ossia ricco di tutti i principi nutritivi, può scatenare reazioni allergiche
· carboidrati cattivi, sono quelli ricchi di zucchero raffinato; la maggior parte dei minerali e delle vitamine va eliminata (cioccolate, torte, biscotti). Abusando di questi cibi si può soffrire di sbalzi di umore (se volete essere grassi e malati…mangiatene pure!)
· lipidi, grassi animali saturi, sono pesanti e nell’organismo diventano come pietre indurendo le arterie facendo correre il rischio di crisi cardiache e attacchi apoplettici.
· cibi trattati, sono quelli ai quali vengono modificate le proporzioni delle loro sostanze nutritive.
Alla luce di quanto detto concludiamo con la descrizione della PIRAMIDE ALIMENTARE:



Tra le molte facce del progresso c’e’ anche quella della biotecnologia alimentare.
Una tecnica che consente di produrre cibi “transgenici” con i vantaggi e rischi del caso.
E’ giusto pretendere dai cibi semplicità, genuinità, tradizione, ma non bisogna dimenticare che anche in natura si realizzano spontaneamente, sia pure in tempi lunghissimi, fenomeni analoghi a quelli oggi realizzabili con le biotecnologie
Sino dall’antichità anche l’uomo ha applicato delle tecniche che costituiscono una forma elementare di biotecnologia basate sul fatto che molte piante erbacee si riproducono oltre che per seme anche per via vegetativa :
- la talea
- la margotta
- gli innesti
- la micropropagazione in vitro
Che cosa si intende per biotecnologie ?
Un insieme di tecniche che utilizzano organismi viventi o i loro componenti per creare o modificare dei prodotti per migliorare piante o animali o per sviluppare microrganismi adibiti a usi speciali.
Ad esempio sono state preparate varietà di cereali che hanno una resa maggiore per ettaro, oppure che non sono attaccate da parassiti.
I vegetali transeginici più diffusamente coltivati sono:
- soia
- mais
- colza (da cui si produce olio)
e due culture non alimentari:
- tabacco
- cotone
IL PATRIMONIO GENETICO E’ UNA RICCHEZZA PER L’UMANITA’

19 gennaio 2009 SERGIO CASTELLUCCI

IL NOVECENTO: NUOVA ETICA DELLA RESPONSABILITA’ VERSO LA SOFFERENZA

Oggi esistono sofisticati mezzi diagnostici per aiutare il medico a riconoscere le cause del dolore e delle patologie, ed i traguardi raggiunti dalla chirurgia e dalla farmacologia per intervenire in maniera mirata sui problemi dei pazienti hanno di fatto allungato di molto la vita media.
Oggi quindi si muore più tardi. A parte le frequenti morti sul lavoro o per incidenti stradali, oggi si muore di malattie croniche legate alla vecchiaia o malattie degenerative incurabili che si protraggono a lungo, non più interrotte da complicanze, quali erano ad esempio le infezioni polmonari, che una volta si rivelavano frequentemente mortali.
Da qui un ironico motto di Daniel Callagan: “Malattie più lunghe e morti più lente, vecchiaia più lunga e demenza crescente”.
Ma al di là dell’ironia, la malattia porta l’uomo a fronteggiare il dolore e la sofferenza, talvolta in termini drammatici.

Quale aiuto deve dare il medico al di là del semplice impegno terapeutico?Negli stati avanzati di malattie a prognosi infausta i pazienti corrono due rischi: quello dell’abbandono terapeutico e quello dell’accanimento terapeutico. A tal proposito l’art. 12 della “Guida europea di etica” “il medico può, in caso di malattia inguaribile in fase terminale, limitarsi a curare le sofferenza fisiche e morali del paziente fornendogli trattamenti appropriati e conservando, per quanto è possibile, la qualità di una vita dignitosa”. L’intervento del medico deve essere quindi proporzionale all’entità del dolore, alle necessità del paziente e allo stadio della malattia.

Quale significato può avere il dolore nel cammino della nostra vita?
Il dolore e la sofferenza. Sono queste due condizioni negative da evitare e dimenticare secondo un’ottica immanentistica. Ma secondo una visione etico religiosa assumono due significati positivi utili ad intraprendere un percorso difficile che porta a dotare il dolore e la sofferenza di significato. Il dolore può diventare la via alla scoperta della propria e dell’altrui umanità. L’occasione per trovare un significato impensato ed impensabile della propria esistenza.

Fino a che punto possiamo spingerci con le cure?
Lo stesso Pio XII sul tema del dolore, in una udienza del febbraio 1957, in risposta al quesito specifico, se la soppressione del dolore per mezzo di analgesici su malati terminali sia consentita anche nel caso in cui la somministrazione degli analgesici abbrevi la vita, affermò che è ammissibile, aggiungendo che l’ideale dell’eroismo cristiano non impone il rifiuto di una analgesia giustificata. Questa non sarebbe eutanasia. Per eutanasia diversamente si intende una azione (eutanasia attiva) od omissione (eutanasia passiva) che procuri la morte allo scopo di eliminare il dolore.

In che modo dobbiamo rendere partecipi i nostri pazienti della conoscenza delle loro malattie?
Nel nostro paese il problema della corretta informazione al paziente, nei casi di patologia inguaribile, viene affrontato in genere in modo di nascondere la verità al paziente, informando solo i famigliari.
In altri contesti culturali la comunicazione al paziente è la regola, a tutela del diritto di una corretta informazione, per poter gestire autonomamente la propria vita.
Il dott. Sergio Castellucci, originario di Piobbico, vive a Cagli da quando iniziò ed esercitare la professione di medico nel lontano 1963. Laureatosi a Perugia nel 1962, ha conseguito, sempre a Perugia, la specializzazione in chirurgia generale nel 1969; in seguito, nel 1971 a Bologna, si è specializzato in urologia. Contemporaneamente, dal 1963, operava presso il nostro Ospedale Civile “A. Celli”, al fianco del compianto dott. Serse Pieretti, prima come assistente ed in seguito come “aiuto”. Conseguita nel 1973 l’idoneità nazionale di primario di chirurgia, nel 1975 ne assunse l’incarico presso l’ospedale di Cagli, esercitando ininterrottamente fino al 2004. Ben ventimila sono gli interventi effettuati dal dott. Castellucci durante la sua attività che gli ha procurato profonda stima e sincera riconoscenza da parte dei pazienti, dei collaboratori e di tutta la cittadinanza. Merito del dott. Castellucci è anche la creazione, nell’ambito del reparto di chirurgia dell’ospedale “A. Celli”, del modulo di urologia, diretto dal dott. Paolo Salsiccia, a servizio del bacino comprendente gli ospedali di Cagli, Sassocorvaro e Urbino. E’ autore di numerose pubblicazioni di chirurgia generale apparse in diverse riviste specializzate.

15 gennaio 2009 PAOLO RINOLFI

Nalla prestigiosa Sala Consigliare del Municipio di Cantiano il Sindaco Martino Panico ha ospitato i numerosi rappresentanti dell’UNILIT di Cagli che, unitamente ad altri ospiti locali, sono lì convenuti per assistere alla conferenza di Paolo Rinolfi.


Luigi Bartolucci
tra Illuminismo e Risorgimento




Il generale Luigi Bartolucci (15 aprile 1788-14 agosto 1859) fu esponente di spicco della Carboneria nella Legazione di Pesaro–Urbino-Gubbio. Era discendente da una famiglia di avvocati, che operavano prevalentemente a Roma, pur mantenendo il loro domicilio civile a Cantiano e quello religioso nella parrocchia di San Niccolò.
Erma di Luigi Bartolucci collocata al Gianicolo
fra i patrioti del Risorgimento
Come il padre era nato a Roma e come il padre studiò a Cantiano dov’era fiorito un rigoroso seminario agostiniano. Cantiano rappresenta da sempre il raccordo tra Urbino e Gubbio, tra Marche ed Umbria, è ancora provincia di Pesaro e Urbino e Diocesi di Gubbio. I contatti culturali, politici, economici hanno prodotto idee ed uomini di qualità, che non si sottrassero al rinnovamento del periodo.
Il Palazzo Comunale, ricostruito nel 1906, conserva ancora volte affrescate con chiari simboli massonici, mentre il magnifico camino della Sala del Consiglio ha per stemma la rosa a cinque petali degli Illuminati di Baviera. E’ significativo che tali insegne non siano state rimosse negli anni della restaurazione. Nel 1809 Bartolucci entrò nell’esercito francese, presto nominato tenente di Cavalleria. Nella successiva campagna di Russia si distinse. Divenne aiutante di campo di Gioacchino Murat. Cadde prigioniero dei russi e fu liberato nel 1814. Ritornato a Roma, fu nominato capitano dei carabinieri pontifici. Bartolucci ebbe una vita incredibile: fu poi radiato dai carabinieri, venne arrestato e finì in oriente dove diventò colonnello dell’esercito persiano. Tornò in Italia, fu condottiero nel 1848 e deputato all'Assemblea Costituente in Roma. Generale di una divisione di cavalleria sotto la Republica Romana, sostenne eroicamente l'assedio dei Francesi. Caduta la Repubblica emigro' in Inghilterra e a Nizza.
Fu insignito di vari ordini tra cui la Legion d'Onore e la Corona Ferrea.




In seno alla conferenza è stata riprodotta la registrazione dell’Inno di Bartolucci, sulla quale si è inserito con il suo sassofono, dal vivo, il maestro Nazzareno Spadoni (Neno) in una brillante performance.
Al termine il Relatore ha voluto dedicare l’evento alla figura del maestro Guglielmo Guglielmi.

12 gennaio 2009 PAOLO ERCOLANI

RIPENSARE IL NOVECENTO.

BUGIE, TRAGEDIE E CONTRADDIZIONI DEL SECOLO ALLE SPALLE.


L’incontro si propone di ripercorrere, sul piano delle idee come su quello dei concreti avvenimenti storici, le tappe principali del secolo alle nostre spalle. La cui complessità si può evincere dalle interpretazioni contrastanti che ne hanno fornito gli studiosi: per alcuni si è trattato di un secolo “breve”, per altri “lungo”, per molti è stato il secolo delle grandi tragedie, per altri quello in cui ha raggiunto la sua piena realizzazione il concetto di democrazia. Per alcuni il secolo in cui l’Occidente è diventato benestante grazie alle virtù del libero mercato, per altri ancora quello in cui si è scoperto il valore del Welfare State. Eppure mai come oggi, in un’epoca di crisi economica e politica, si rivela fondamentale la comprensione del nostro passato più vicino, al fine di poter costruire il futuro della civiltà occidentale, lontano da uno “scontro delle civiltà” che, con le armi oggi disponibili, si potrebbe rivelare fatale per il pianeta intero.

1) L’identità liberale dell’Occidente negli anni cruciali fra Otto e Novecento

2) Il mito del libero mercato

3) Il peccato originale del Novecento (comunismo e nazifascismo)

4) Globalizzazione e “scontro delle civiltà”.


Bibliografia di riferimento:

G. Arrighi: Il lungo XX secolo, Il Saggiatore;
P. Ercolani: Il novecento negato, Morlacchi;
S. Freud: Il disagio della civiltà e altri saggi, Bollati Boringhieri;
E. J. Hobsbawm: Il secolo breve, Rizzoli;
S.P. Huntington: Lo scontro delle civiltà, Garzanti;
D. Losurdo: Il peccato originale del Novecento, Laterza;
K. Polanyi: La grande trasformazione, Einaudi;
J. Stiglitz: La globalizzazione e i suoi oppositori, Einaudi.
.

Paolo Ercolani (Roma 1972), insegna materie storiche e filosofiche presso l’Universtà degli studi di Urbino. Allievo di Domenico Losurdo, studia da anni il pensiero e le società liberali dell’Otto e Novecento. E’ autore di saggi per riviste di livello nazionale (“Filosofia politica”, “Fenomenologia & Società”, “Reset”, “InOltre” etc.), oltre che di volumi molto discussi dalla comunità scientifica quali “Il Novecento negato. Hayek filosofo politico” (Morlacchi 2006), “System Error. La “morte dell’uomo nell’era dei media” (Morlacchi 2007) e “A. de Tocqueville. Un Ateo liberale” (Dedalo 2008), che proprio in questi giorni è al centro di un acceso dibattito sulla stampa nazionale.
Iscritto all’Ordine Nazionale dei giornalisti è membro del Comitato di redazione
di “Critica Marxista” e “Critica Liberale”, entrambe edite da Dedalo.

8 gennaio 2009 ROBERTO FIORANI

ALLA RISCOPERTA DI UN CAGLIESE ILLUSTRE:
SEBASTIANO PURGOTTI (1799-1879)


1- Note biografiche
2- Carriera accademica all'Universita' di Perugia e onorificenze
3- Pubblicazioni scientifiche
4- Universita' di Perugia all'arrivo di Purgotti (1827)
5- Momenti storici cruciali nella carriera accademica di Purgotti a Perugia
6- Alcuni giudizi su Purgotti uomo e scienziato

Bibliografia
1- Dizionarietto biografico cagliese, Casa Editrice A. Balloni, Cagli, 1909 (Ristampa Arti Grafiche Editoriali Srl, Urbino, 2007)
2- Franco Magni, Stanislao da Campagnola, Lucio Severi: Sebastiano Purgotti e i suoi tempi ( 1799-1879), Editore Francesco Grossi, Cartolibreria, Cagli, 1980

1- NOTE BIOGRAFICHE
Sebastiano Purgotti è nato a Cagli i1 21.07 .1799. Famiglia di origine veneziana: il bisavolo Girolamo, farmacista, arrivò a Urbino nel 1731; il nonno Sebastiano, nato a Fossombrone, conseguì a Urbino il diploma da chirurgo; il padre Nicola, sposato con Rosa Morbidi, era farmacista in Cagli.
(La sorella Carolina andò sposa nel 1836 a Bonifazio di Filippo Pancotti da Mondavio. )
Istruito in materie letterarie da Imerio Cibo di Amelia e nelle materie filosofiche e matematiche dal domenicano Padre Domenico Pallieri di Alba.
Nel 1817 s' iscrive all 'Università di Roma ("pontificia primaria") frequentando i corsi di legge, medicina e fisico-matematica. Nel 1819 consegue il "diploma di magistero in diritto pubblico e criminale". Prosegue a Roma gli studi di matematica e scienze naturali frequentando i corsi di chimica, botanica, farmaceutica, fisica e astrologia senza tuttavia conseguire la laurea(*).
Tornato a Cagli si occupa della farmacia paterna a avendo come obiettivo la partecipazione ai concorsi a cattedra per l'insegnamento. Nel 1826 sposa Berenice Rosini d' Arezzo, dalla quale avrà tre figli, due maschi e una femmina (il primogenito Enrico sarà professore di fisica e matematica, il secondo "uomo di chiesa", la figlia monaca).
Nel giugno 1827 fa domanda all'Università di Urbino ("pontificia secondaria") dichiarando che, in mancanza di laurea, "gli venisse raddoppiato il rigore dell' esperimento" (concorso ). Ma, grazie alle numerose ed eccellenti referenze scritte dei docenti romani(*), mentre si preparava al concorso di Urbino, viene "chiamato", senza obbligo di concorso,all'Università di Perugia ("pontificia secondaria"). Inizia così la sua carriera accademica, che vedremo poi nei dettagli e che durerà in pratica fino alla morte (oltre 50 anni).
Muore a Perugia il 31.03.1879. Sulla tomba monumentale si legge la seguente epigrafe: "Qui riposa Sebastiano Purgotti, insigne chimico e matematico, noto in Italia e fuori, esempio raro di virtù domestiche e civili".
La città di Cagli gli tributerà le onoranze funebri soltanto l'anno dopo (14.10.1880), ma saranno davvero solenni: 1) dedica di una delle principali vie della città, 2) iscrizione della sua fan1iglia nel numero delle patrizie, 3) ritratto in teatro e in municipio, 4) lapide commemorativa nella casa natale.
A cento anni dalle solenni onoranze funebri, il 12.04.1980, Cagli lo ricorderà ancora in teatro con il Convegno "Sebastiano Purgotti e i suoi tempi (1799-1879)" con la partecipazione di Franco Magni, Stanislao da Campagnola, Lucio Severi e la presentazione di Paolo Volponi.

2- CARRIERA ACCADEMICA ALL 'UNIVERSITA ' DI PERUGIA E ONORIFICENZE.

-novembre 1827: Professore "a chiamata" di Chimica e Farmacia.
-1831: nomina a Membro del Collegio Filosofico e Matematico.
-1833: Professore di Algebra e Geometria.
-1838: Pubblicazione della collezione di minerali del Rettore Luigi Canali, donata
all 'Università.
-1848: nomina a Rettore provvisorio del Collegio Pio della Sapienza (fino al 1852).
-1851: Medaglia d' oro da Pio IX "per la egregia condotta tenuta negli andati tempi di
anarchia" ed "esonero dal pagamento della pigione"(*).
-novembre 1851: incaricato dell"'Orationem studii instaurandis" (inaugurazione anno
accademico).
-gennaio 1853: nomina a Direttore della Biblioteca Universitaria.
-febbraio 1853: nomina a Vice-rettore dell'Università.
-dicembre 1854: nomina a Vice-presidente dell' Accademia Medico-Anatomico-Chirurgica.
-1855: riceve da Pio IX la "Croce di Cavaliere dell'Ordine di S. Silvestro".
-luglio 1859: partecipa come Docente Universitario alla Delegazione Cittadina per implorare da Pio IX l'indulto per Perugia e la riapertura dell'Università.
-febbraio 1861: nomina a Professore di Farmacia(ceduta in maggio ad Annibale Vecchi,
Perugia Università "libera").
-maggio 1861: Professore di Chimica fino al 1870 (pensionamento).
-novembre 1861: nomina a Rettore dell 'Università, in assenza del Rettore designato
Pennacchi.
-gennaio 1862: nomina a Presidente della Facoltà di Scienze Fisiche e Naturali (fino alla
morte,1879).
-dicembre 1863: nomina a Vice-presidente della Accademia Medico-Chirurgica.
-gennaio 1864: "inviato" a Pisa, come rappresentante dell'Università, "con indennità di
viaggio per la circostanza dell'anniversario del sommo Galileo".
-1866: Inaugurazione dell'anno accademico con la Prolusione su "Le forze".
-1867: Medaglia d'oro dal Municipio di Perugia (Tarducci).
-1871: "Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'ltalia" dal Re Vittorio Emanuele II

3- PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE

(Tarducci). Socio di "ben 32 accademie o di scienze o di lettere", Purgotti ha prodotto in
totale 117 lavori scientifici a stampa e 7 inediti ( su argomenti di varia erudizione ). Dei 117 a stampa: 51 di scienze fisico-chimiche(Trattato elementare di chimica, in tre edizioni); 17 di idrologia minerale; 28 di scienze matematiche pure (Trattato elementare delle matematiche pure, in quattro edizioni); 21 di filosofia (Lettere, in due volumi).
Il primo lavoro scientifico: "Riflessioni sopra un opuscolo che porta per titolo-Se si possa difendere ed insegnare non come ipotesi, ma come verissima e come tesi la mobilità della Terra e la stabilità del Sole da chi ha fatta la professione di fede di Pio IV", Pergola, 1823.
L 'ultimo (inedito ): "Sul materialismo contemporaneo" .

(Magni). Otto i lavori scientifici di Purgotti, espressamente citati da Franco Magni nel
Convegno di Cagli del 12.04.1980.
1- Trattato elementare di chimica applicata specialmente alla medicina e all' agricoltura,
Perugia, 3° ed., 1853-63.
2- Riflessioni critiche sopra l'oggettività delle sensazioni e sui rapporti col più interessante fra i problemi della ideologia. Giornale scientifico, Perugia, maggio-giugno 1837.
3- Sulle precipue classificazioni degli esseri organati e regno umano. Giornale scientifico, Perugia, 1857.
4- Intorno alla zoo-termogenesi. Estratto dalla Corrispondenza scientifica di Roma per
l' avanzamento delle scienze, a. XII, voi. VI, n. 20, 1862.
5- Sul contatto dell'anima e del corpo esposto da M. Durand nella sua fisiologia filosofica, e quindi sui fenomeni della visione. Giornale scientifico, dispensa 110, Perugia, 1866.
6- Le forze. Allocuzione per l'inaugurazione agli studi nella libera Università di Perugia
dell ' anno scolastico! 866-67, Perugia, 1867.
7- Cenni ragionati sulle teoriche, che l'una all'altra si sono succedute intorno alla
combustione da Stahl sino ai moderni fondatori della dinamica molecolare. Bollettino
farmaceutico, XIV, Milano, 1875.
8- Riflessioni intorno al discorso-Cos'è la Fisiologia?- prolusione letta nell'Istituto
Superiore di Firenze dal prof. A. Herzen, Perugia, !877.

4- UNIVERSITA' DI PERUGIA ALL' ARRIVO DI PURGOTTI (1827).
Università di Stato della monarchia pontificia. Università "primarie": Roma e Bologna (lauree in Medicina e Chirurgia, Teologia, Diritto e Filosofia). Università "secondarie": Perugia, Macerata, Urbino, Camerino e Ferrara (lauree soltanto in Teologia, Diritto e Filosofia).
Statuto approvato con Bolla "Quod divina sapientia" di Leone XII de11824. (marcata impronta francese di epoca napoleonica).
A Roma: Congregazione degli Studi (specie di Ministero della Pubblica Istruzione).
Nelle varie sedi periferiche: il Vescovo pro-tempore come "Cancelliere" (vigilante), il Rettore, ecclesiastico o laico di nomina pontificia, i Collegi di Facoltà, a nomina pontificia, i Professori, assunti a concorso o a chiamata.
Tre erano le Pubblicazioni annuali:
1-Calendario delle lezioni,
2-Elenco di docenti, insegnamenti, orario delle lezioni, libri di testo adottati,
3-Elenco nominativo di premi, gradi e lauree.

Curiosità.
* Primo stipendio del prof Purgotti 150 scudi nel 1827 (200 nel 1833).
* A.A. 1855-56, Università di Perugia, elenco degli studenti: totale 110. (34 nelle scuole degli studi filosofici elementari, 31 in quelli di giurisprudenza, 21 in quelli medico-chirurgici, 14 in quelli di agraria, 9 in quelli filosofico-matematici, 1 in quelli di teologia). Erano inoltre presenti 14 "uditori" e 6 a "pratica per periti", tot. generale 130 giovani.

5- MOMENTI STORlCI CRUCIALI NELLA CARRIERA ACCADEMICA DI PURGOTTI A PERUGIA.
*Comitato provvisorio di governo (14 febbraio-26 marzo 1831 ).
Moti liberali di piazza in Europa e anche a Perugia. Assemblea di Bologna (26 febbraio 1831): proclama la fine del potere temporale del papa e lo "Stato delle Province Unite Italiane". Adesione di alcuni docenti universitari al Comitato. Provvedimenti della Congregazione degli Studi: esonero dei docenti "sovversivi" e soppressione di alcune cattedre, chiusura dell'Università per gli anni accademici 1831-32 e 1832-33. Insegnamenti "privati" in " luoghi separati" per ciascun Collegio, medesimi professori (riconoscimento della regolare frequenza per non vanificare gli anni di studio).
*Repubblica Romana e "Consiglio di Censura" (1848-49) Febbraio 1849: richiesta di "giuramento di adesione alla Repubblica" proclamata dall' Assemblea Costituente. Rifiuto "in blocco" della Facoltà Teologica e di alcuni docenti in "ordine sparso", tra
questi il Purgotti. 12 le adesioni: 9 del Collegio medico-chirurgico, 3 di quello filosofico-matematico. Disposizione ministeriale di "continuità nell'insegnamento" anche per i professori che non avevano aderito formalmente al giuramento, al fine di "non recare danno ai giovani studenti".
Fine della Repubblica Romana. Nell ' ottobre 1849 la Congregazione degli Studi istituisce il "Consiglio di Censura", con presidente il vescovo Gioacchino Pecci (nuova specie di tribunale chiamato a pronunciarsi sulla condotta politica dei docenti universitari). Ne risulta un elenco di professori con: docenti "bocciati a pieni voti", altri promossi con "gravi riserve" e uno solo promosso "con elogio" (il Purgotti; motivazione della futura Medaglia d'oro di Pio IX nel 1851).
Altri provvedimenti: chiusura dell 'Università per l' anno accademico 1849-50, organizzazione di "scuole private", ma valide come i corsi ufficiali, se regolarmente frequentate. Ritorno allo Statuto di Leone XII de11824, con assillante vigilanza poliziesca e più severo controllo degli adempimenti dei "doveri di religione".
*Insurrezione del 1859 e fine della "pontificia" Università di Perugia.
14 giugno 1859: innalzamento della bandiera tricolore sulla porta d'ingresso dell'Università (Palazzo Murena). 15 giugno 1859: rimozione dello stemma pontificio, dimissioni del vescovo Pecci da "Cancelliere" (Purgotti rimane al suo posto di Vice-rettore ), insediamento del governo provvisorio di Perugia, che durerà 6 giorni. 20 giugno 1859: dura repressione di Pio IX e del Cardinale Antonelli (Segretario di Stato) con invio delle milizie svizzere e chiusura dell'Università.
Condanna a morte da parte del "Governo Militare Pontificio" per i membri del governo provvisorio di Perugia (tutti contumaci). 3 luglio 1859: Delegazione Cittadina, con Purgotti, a Roma da Pio IX per implorare il perdono e l'indulto generale per la città (si) e la riapertura dell'Università (no).
Ricorso agli insegnamenti "privati".

6-ALCUNI GIUDIZI SU PURGOTTI UOMO E SCIENZIATO
*P. Volponi
(nella presentazione del Convegno di Cagli del 12.04.1980)
Osservando i ritratti del Purgotti P. Volponi sottolinea la "composta amarezza del personaggio" e il suo "tormentato e ispirato equilibrio di intellettuale".

*F. Magni
"11 tempo ed il progresso scientifico non hanno dunque eroso la concezione
filosofica del Purgotti, ma l'hanno piuttosto sviluppata ed arricchita. ..E' destino degli
ingegni lungimiranti quello di non essere compresi, o di essere mal compresi, dai
contemporanei. Così accadde al Purgotti, che per i suoi metodi scientifici si vide accusato di materialismo, per la sua negazione della obbiettività delle sensazioni si vide accusato di idealismo, ed infine per la sua concezione dualista ( anima-corpo, mente-cervello) ricevette la taccia di dogmatico".

*Stanislao da Campagnola
"Romanista e moderatamente conservatore, riservato e prudente, distaccato da ogni politica...fedele alle direttive del vescovo-Cancelliere Gioacchino Pecci (il futuro papa Leone XIII".
"Occorre però convenire che attorno alla personalità del Purgotti molto rimane da chiarire".

*L. Severi
(a proposito degli avvenimenti del 1848-49): "E' da ritenere che abbia tenuto un
atteggiamento di equilibrio, di esempio influente, sostanzialmente conservatore, filo-governativo".
"Purgotti maggiormente inserito nel governo della Università, rappresentò l' Accademico, in certo senso, distaccato dalla politica e dalle polemiche".
"Come lo considerò Perugia? Certo non ne esaminò il comportamento civile, che, ancora oggi, rimane oscuro nonostante gli accenni alloro tempo formulati che sono emotivi e superficiali"-

*Tarducci,1909.
"Bisogna confessare che buona parte delle suddette opere del Purgotti per quanto sian chiare e mirabilmente ordinate, hanno oggi un valore direi quasi storico più che scientifico, perche la chimica e le altre scienze naturali dopo la sua morte si avvantaggiarono di giorno in giorno ne' loro progressi; ma certo è d'altro lato che esse hanno mirabilmente servito a far che altri queste scienze medesime facessero alla lor volta progredire. La verità va posta in questi termini: a che punto trovò le scienze il Purgotti? A che punto le lasciò? Che influenza ebbero le opere sue nella scoperta delle,
cognizioni che vennero dopo di lui? Si risponda a queste domande; e si avrà che il Purgotti nelle matematiche corresse e raddrizzò molte cose inesatte e ne migliorò il metodo d'insegnamento, che nella chimica formò la base pei moderni progressi, che in genere i suoi scritti in fatto di scienze gli hanno meritato il nome di glorioso riformatore" (v. L' Appennino di Camerino, serie scientifico-letteraria, anno IV, n. 23, 8 aprile 1879).