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"Il quartiere Coppedè, un'isola di originalità architettonica nella Roma del primo novecento".
E’ una Roma insolita quella di cui andremo oggi alla scoperta, una Roma poco conosciuta, ma, non per questo, meno affascinante.Faremo un percorso nel Liberty romano per ammirare le più significative testimonianze di questo stile.
In particolare visiteremo il “Villino XIMENES”, la “Casina delle Civette”, e il “Quartiere Coppedé”, definito un quartiere da favola, la Disneyland primo ‘900, un gigantesco castello di sabbia in cemento.
E’, comunque, veramente un’isola di originalità architettonica, forse discutibile, ma da vedere e da coglierne l’aspetto fiabesco e onirico.Giacinta Chiappini è nata a Civitanova Marche (MC). A seguito della prematura perdita del padre, alla tenera età di due anni, assieme a sua madre, venne a vivere a Cagli, dove lo zio, Achille Chiappini, all’epoca, prestava servizio nella locale Caserma dei Carabinieri con il grado di maresciallo. Andò ad abitare nella casa di Maria Vivani, soprannominata “Maria del Disegno” perché disegnava corredi, capi di abbigliamento, ecc. Così divenne cagliese, ed ancora abita la stessa casa che Maria Vivani, in seguito, le lasciò in eredità.A Cagli ha frequentato le scuole elementari e medie, poi è andata in Urbino per frequentare l’Istituto Magistrale; lì ha alloggiato presso il collegio “Laura Battiferri” gestito dalle suore “Maestre Pie Venerini” e nel 1962 si è diplomata.
Per guadagnare qualcosa e, soprattutto, per poter preparare l’esame di concorso seguendo le lezioni di un professore pesarese, andò a lavorare come istruttrice nel collegio “Zandonai” di Padre Damiani a Pesaro. Furono tre anni duri, difficili ma anche proficui, perché finalmente, nel 1967, vinse il concorso magistrale ed entrò di ruolo.
Ha insegnato per alcuni anni in frazioni dei Comuni di Cagli e di Acqualagna, poi, dal 1979, a Cagli capoluogo, fino al 1999, quando è andata in pensione.
Cattolica praticante ed impegnata in parrocchia, da anni è catechista e fa parte di alcune associazioni di volontariato. E’ anche “priora” del “Terz’ordine domenicano” di Cagli.
Ha molti hobby (troppi, dice lei). Soprattutto ama leggere e viaggiare; ha visitato tantissime nazioni europee ed extraeuropee. Adora i paesi del Medio Oriente che descrive“caldi, con le loro atmosfere, la loro confusione, i loro colori; Israele, la Giordania, la Libia, il Marocco, la Tunisia, mi sono entrati veramente nel cuore, per non parlare dell’Egitto con la sua affascinante civiltà”. Forse è una questione di geni, di DNA, essendo sua madre nata a Tunisi da genitori siciliani.
La città che comunque ama di più è Roma dove risiedono le sue due nipoti che lei definisce “splendide”, che ama molto e di cui è orgogliosa. La grande, Guglielmina, insegnante di lettere in un istituto tecnico; l’altra, Maria Grazia, medico, dirige il reparto di emodialisi presso l’Ospedale “Fate bene fratelli”, sull’Isola Tiberina. Con loro, o qualche volta da sola, va sempre in giro per Roma alla ricerca di luoghi “insoliti”, “particolari”, poco conosciuti, lontani dai consueti giri turistici.
Da quando è in pensione frequenta l’UNILIT e collabora molto attivamente.
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