Giovedì 25 ottobre 2018 si è svolta nel Salone degli Stemmi del Municipio di Cagli
l’inaugurazione dell’anno accademico dell’UNILIT Sede di Cagli.
La lectio magistralis dal titolo “SISTINA
EXPERIENCE” Dalla copia della realtà alla realtà della copia è stata tenuta dal Prof. Paolo Belardi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti 'Pietro
Vannucci' di Perugia e Presidente del Corso di Laurea in Design del
Dipartimento di Ingegneria civile ed ambientale Università degli Studi di
Perugia.
SISTINA EXPERIENCE
Concept della replica
multimediale itinerante della
Cappella Sistina
di Paolo Belardi, Simone Bori
tratto da L'INGEGNERE UMBRO - PERIODICO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PERUGIA - Giugno 2018
Accessibilità, esperienzialità,
immersività: tre qualità sempre
più necessarie per garantire il
coinvolgimento del grande pubblico
nella fruizione dell’arte e/o del
patrimonio storico-artistico. E che,
a ben guardare, coinvolgono di per
sé il concetto di replica.
Perché
la replica di un’opera d’arte e/o
di un monumento, soprattutto se
realizzata con tecnologie avanzate
(laser scanner, stampanti 3D ecc.,)
può risultare utile da molti punti di
vista: ad esempio per ricostruire
l’ambientazione di opere sottratte
(così come è avvenuto nell’oratorio
di San Lorenzo di Palermo con la
replica della Natività di Caravaggio)
o dimenticate (così come è avvenuto
nel Museo Archeologico Nazionale
di Reggio Calabria con la replica
dell’Auriga di Delf), ma più ancora
per aumentare l’accessibilità fsica
(così come è avvenuto nel duomo
di Milano con la replica della
Madonnina) e sensoriale (così come
è avvenuto nelle Gallerie degli Uffzi
con la replica in scala de La Nascita
di Venere di Sandro Botticelli),
ampliando lo spettro dei possibili
utenti.
Nondimeno può risultare utile
l’adozione di tecnologie multimediali avanzate quali le applicazioni
di realtà aumentata messe a
punto da Samsung per le Gallerie
dell’Accademia di Venezia e da Epson
per il Museo Santa Giulia di Brescia.
Ma soprattutto, pensando alla vastità
e all’eterogeneità del patrimonio
artistico italiano, le repliche delle
opere d’arte, se concepite come
itineranti, potrebbero costituire delle
vere e proprie ambasciate culturali,
volte ad attrarre verso le nostre città
d’arte un turismo meno “mordi e
fuggi”, perché più preparato e, quindi,
più interessato e coinvolto. Basti
pensare alla Cité de l’architecture et
dupatrimoine di Parigi, in cui i visitatori,
grazie ai supporti multimediali e alle
riproduzioni plastiche a grandezza
naturale, possono fare un viaggio
ideale nell’architettura francese di
ogni tempo e luogo, transitando sotto
il portale dell’abbazia di Moissac,
accarezzando le ali dell’Angelo
sorridente della cattedrale di Reims
e soggiornando in un appartamento
dell’unità d’abitazione realizzata da
Le Corbusier a Marsiglia.
Ed è proprio nel senso più profondo
del museo parigino, che peraltro
è tra i più frequentati dagli stessi
francesi, che affonda le proprieradici costitutive l’idea di “Sistina
Experience”: una replica multimediale
e itinerante della Cappella Sistina che
ha preso le mosse dagli esiti di una
sofsticata campagna di rilievo laser
scanner e fotogrammetrico eseguita
da Archimede Arte, divisione della
ditta perugina Archimede srl, di tutti
gli spazi espositivi dei Musei Vaticani.
Esiti che da subito sono stati utilizzati
tanto negli affascinanti tour virtuali
a 360° dei Musei Vaticani, che
permettono ai fruitori di ammirare i dettagli di affreschi, marmi, decori e
molte altre preziose opere, fruendo
così del patrimonio artistico in tutto
il suo unico splendore, quanto
nelle indispensabili attività di
catalogazione, gestione e cura delle
opere ivi custodite che il personale
e gli studiosi potranno utilizzare
attraverso una piattaforma grafca
e georeferenziata che consentirà
attività che spaziano dal monitoraggio
dei visitatori al restauro delle opere
d’arte.
Ma tale documentazione acquisita per le fasi di conoscenza
e salvaguardia non poteva non
ispirare una qualche forma di
valorizzazione. Da qui le ragioni per
cui Archimede Arte, dopo la fase di
digitalizzazione e di modellazione 3D
di tutte le principali aree espositive,
si è affdata a un’articolata équipe
interdisciplinare (Dipartimento di
Ingegneria Civile e Ambientale
dell’Università di Perugia, Accademia
di Belle Arti “Pietro Vannucci” di
Perugia, Tecla srl di Gubbio) per
avanzare la proposta di un concept
della replica multimediale itinerante
(ovvero smontabile e rimontabile
liberamente in ogni parte del mondo,
da Pechino a Mosca fno a Rio de
Janeiro) della Cappella Sistina. Un
concept altamente sperimentale che
peraltro, così come tradisce lo slogan
Sistina Experience, incarna un’idea
solo apparentemente insolita, ma in
realtà assolutamente coerente con le
tendenze espositive contemporanee
più avanzate, in quanto, in virtù di
una regia di alto proflo dedicata agli
aspetti comunicativi e metodologicodidattici,
prevede la possibilità di
vivere in modo multisensoriale e
multifunzionale uno dei luoghi artistici
più celebri a livello planetario.
Dal
punto di vista compositivo lo schema
grafico concettuale è caratterizzato
da uno scrigno prezioso (costituito
dall’apparato artistico della Sistina)
che viene inglobato in una teca che lo
protegge (il volume della Sistina) per
dar luogo ad una nuova architettura.
Le caratteristiche geometriche della
teca che protegge la replica della
Cappella Sistina nascono dall’analisi
del suo volume reale fornito dal
rilievo effettuato da Archimede Arte:
la sezione reale è stata regolarizzata
generando una sezione ideale
simbolica, che diventa il segno
architettonico distintivo del nuovo
volume, il cui proflo viene ripetuto
serialmente dando luogo all’inviluppo
del volume stesso. All’esterno Sistina
Experience si presenta come un
volume elementare candido, segnato
da una successione ritmica di telai
in legno lamellare che misurano un volume che presenta le dimensioni reali della Cappella Sistina (15 metri
di larghezza, 42 metri di lunghezza e 33 metri di altezza all’esterno) e che
protegge come uno scrigno la replica
delle opere d’arte interne, realizzate
con un mix di tecnologie tradizionali e
innovative volte a garantire il carattere
programmaticamente multimediale.
Infatti, a una serie di riproduzioni
in stampa diretta ai raggi UV, viene
affancata una scenografa di videowall
(schermi ad alta risoluzione pari a
250K pixel al metro quadrato) per
replicare “il ciclo dei Quattrocentisti”,
mentre, attraverso tecniche di
videomapping architetturale (di cui
sono state verifcate le caratteristiche
relative alle ottiche e alla potenza d’illuminazione dei proiettori), la volta
è prevista riprodotta con sistema di
retroproiezione (utilizzando lo spazio
a disposizione posto tra l’estradosso
della volta stessa e l’intradosso della
copertura) e la parete del Giudizio
Universale è prevista riprodotta con
proiezione diretta (proveniente dalla
parete opposta). Queste tecniche
consentiranno ovviamente anche di
organizzare dei veri e propri percorsi
visivi esperienziali, che potranno
ingrandire i dettagli degli affreschi
fno a occupare intere pareti per
consentire di apprezzare particolari
altrimenti impercettibili o potranno
far vivere al visitatore l’esperienza
percettiva di come appariva la
Cappella Sistina con il cielo stellato
pittato da Piermatteo d’Amelia
precedentemente all’intervento
di Michelangelo o con gli arazzi
realizzati da Raffaello per il registro
inferiore.
È possibile, inoltre, toccare
riproduzioni di affreschi realizzati
con tecniche innovative che, oltre
ad amplifcare le potenzialità tattili
e quindi multisensoriali della visita,
esaltano la componente materica del
dipinto.
Per quanto riguarda la caratteristica
di multifunzionalità l’interno, oltre
che per le più frequenti e usuali
funzioni educative, didattiche, di
studio e divulgative, potrà essere
organizzato in maniera fessibile per
ospitare convegni e conferenze (si
è stimata una capienza di circa 500 posti) oppure come auditorium per
concerti o ancora come sala per
eventi di formazione e workshop
e, infne, anche come spazio pe r
ulteriori allestimenti espositivi (un
vero e proprio museo nel museo).
La scelta di una struttura portante in
legno lamellare, in questa specifca
occasione, valorizza ulteriormente
le caratteristiche prestazionali,
energetiche, di tutela del clima e
dell’ambiente ed esecutive del legno.
L’impiego di sistemi d’incastro con
nodi di collegamento in acciaio
a scomparsa, inoltre, facilita le
fondamentali attività legate all’aspetto
itinerante della struttura che, in tal
senso, deve risultare facilmente
montabile e smontabile, oltre che
facilmente trasportabile, mantenendo
nel tempo le stesse caratteristiche meccaniche. Completano tali aspetti
le pareti strutturali a telaio coibentate
con fnitura esterna pre-assemblata.
Un basamento zavorrato a cui sono
incastrati i telai lignei, infine, rende
autoportante l’intero volume e
consente il passaggio degli impianti
tecnici necessari al funzionamento
di tutte le tecnologie applicate e dei
sistemi di regolazione e controllo
del microclima interno. Ciò che
ne risulta è un concept soft-tech
fortemente sostenibile e, soprattutto,
fortemente accessibile nel senso
più ampio dell’universal design.
In tal senso, come ha scritto su “il
Venerdì di Repubblica” Tomaso
Montanari, parlando del rapporto
tra arte e tecnologia nell’epoca
“dell’“arteinment”, “una riproduzione
della Cappella Sistina in scala reale […] potrebbe avere un senso. Come
ne ha ogni tentativo di aumentare la
conoscenza e l’esperienza dell’arte”.
Assolutamente in coerenza con
lo spirito ideativo del concept di
“Sistina Experience”: un’esplorazione
immersiva che promuove modalità
digitali innovative per educare alla
conoscenza del patrimonio artistico.